Misano – Il V4 Yamaha è stato ufficialmente presentato nell’hospitality della Casa giapponese, nel giovedì di Misano. È stata l’occasione per parlare con uno di quelli che maggiormente ha sviluppato questo motore: Andrea Dovizioso.
Dovi sul lato anche un po’ emotivo, tu che hai fatto tante moto, che emozione è portare a battesimo questa nuova Yamaha? È un po’ come un figlio, si può dire?
“Credo sia una delle cose più belle che può vivere un pilota, soprattutto in questo momento della mia carriera. Non dovendo far prestazione non ho l’ansia e quindi posso godere di un progetto nuovo ed è una figata pazzesca, anche perché io quando sono salito su questa moto dal primo giro e ho capito che potevo frenare come volevo io, con l’altra moto non riuscivo, quindi per me è stato un orgasmo bellissimo e poi guarda, non posso entrare nei dettagli purtroppo in questo momento”
Ancora sul suo ruolo da collaudatore-consulente…
“Questo ruolo che sto vivendo, con tutti gli ingegneri che sono coinvolti, mi stanno facendo capire… Tutti credono di saper tutto è un limite dell’essere umano. I piloti dicono: ‘Manca questo e questo’. C’è tutto uno sparare senza sapere i dettagli, lavorare invece con gli ingegneri, che tutto quello che si fa ha una spiegazione, per loro non è fatto per sentimento. Imparo un sacco di cose potendolo fare da ex pilota. Stai più tranquillo, parli in un certo modo, ragioni in un certo modo, approcci le cose in un altro modo”
Sembri molto entusiasta, se domani arriva Pavesio e ti dice ‘Dovi, perché a Valencia non ci corri con questa moto’, cosa gli dici?
“Me lo hanno chiesto molte volte, ma no, non ha senso perché non ho più la velocità. Ho girato poco quest’anno perché non c’era la possibilità di girare tanto, perché quest’anno eravamo impostati che ci dovevamo dividere i test io e Fernandez, cosa che invece il prossimo anno non sarà così, sarà tutti e due. La prestazione in questo momento non la riuscirei a fare. Sarebbe bello per me, ma non sarei veloce, quindi non sarebbe bello alla fine. Augusto è la soluzione giusta perché è veloce, è giovane e poi è molto bravo a sviluppare. Mi sto trovando molto bene perché ci capiamo, riusciamo a parlare bene e sentiamo le cose della moto, è il miglior modo per poter sviluppare una moto nuova.”
OK, l’ultima domanda da sì o no: questo tuo entusiasmo ci fa capire che la V4 è il futuro di Yamaha. Si o no?
“Su questo non ti rispondo, perché loro (i vertici Yamaha durante la presentazione, ndr) non hanno risposto. Ma deve essere così perché vuol dire che funzionerà. Però siamo qua apposta perché vogliamo velocizzare il più possibile lo sviluppo, sapendo che la prestazione del weekend (con Augusto Fernandez in pista come wild card, ndr) non può essere buona perché noi in questo caso ci esponiamo. Ma non lo facciamo per immagine, per fare risultato, lo facciamo per velocizzare il più possibile la competitività della moto per il prossimo anno”
Andrea alla fine quante volte l’hai provato questo V4? E su quali piste?
“Questi sono dettagli che m’han detto di non dire, anche se non capisco perché”