di
Arianna Ascione

Ha preso il via la diciannovesima edizione del talent show targato Sky, i nostri voti ai protagonisti

Jake Maestro Miyagi del “toccarla piano”, voto: 8

Per quest’anno, non cambiare, stesso ristorante, stesso tavolo (e stessi posti, stesso menu, stesso vitello tonnato…anche se il nuovo arrivato in giuria, Francesco Gabbani, è vegetariano). La nuova edizione di X Factor è iniziata all’insegna della scaramanzia, con un Jake La Furia in grande spolvero. «Hai visto l’edizione dell’anno scorso, ti è piaciuta?», ha subito indagato il rapper rivolto alla new entry. «Mi siete piaciuti voi» ha risposto Gabbani, subito incoronato «il Maestro Miyagi dei parac***». Jake invece si è dimostrato, nel corso dell’intera prima puntata di Audizioni, il Maestro Miyagi del “toccarla piano”. Soprattutto con Pietro Cardoni in arte Mazzoli, che si è presentato chitarra e voce. Un modello da cui – a detta del giudice – bisogna un po’ allontanarsi perché «giovane vecchio, no more».

La “guerra dei reggiseni” tra Gabbani e Lauro, voto: 5

Non appena si è seduto al tavolo del ristorante insieme agli altri giudici Francesco Gabbani ha subito scoperto le carte: «Io sono qui per vincere, se no cosa sono venuto a fare?». Ma durante le Audizioni più che altro è sembrato interessato a scippare a Lauro il ruolo di «sex symbol dietro al bancone»: «Il pubblico chiama me per fare girare te». Forse per portarsi avanti si è fatto stampare sulla camicia i reggiseni e reggicalze che l’altro giudice riceve dalle fan un giorno sì e l’altro pure. Lauro, per tutta risposta, si è divertito ad aizzare il pubblico-senato contro il novellino. Come ha commentato Jake, «che fatica essere belli».



















































Giorgia in versione “napolatina”, voto: 7

È un dogma ormai – dopo diciotto edizioni, siamo alla diciannovesima – scolpito nella pietra. Come insegna la storia di X Factor, già presentarsi ai provini con un brano dei giudici alza l’asticella della difficoltà livello Tamberi. Figurarsi salire sul palco con una canzone della conduttrice in carica (universamente considerata la vincitrice morale del Festival di Sanremo 2025). Non ci sono mezze misure: o lo canti divinamente, o ti schianti senza passare dal via. L’aspirante popstar Vicky della Peruta non ha avuto paura di rischiare: si è “permessa” (parole sue) di cucirsi addosso «La cura per me», aggiungendo le sue «vibes napolatine», ossia cantando in napoletano e spagnolo. E ha vinto la scommessa, impressionando prima di tutto Jake: «Quando hai spiegato cosa volevi fare ero già pronto ad accompagnarti fuori dal mondo nella musica con un calcio nel c***. Aveva tutte le carte per essere una m****, e invece è stato fortissimo». Molto colpita anche Giorgia, corsa subito fuori dalla sua postazione backstage per un duetto improvvisato. Sempre «napolatino» ovviamente.

Paola Iezzi vs Francesco Gabbani (questione di svisi), voto: 6

Sono concesse variazioni di melodia nell’interpretazione di un brano? Quali licenze può prendersi un cantante – o aspirante tale – a livello di accordi? La “ricomposizione” di «I Will Survive», proposta da Martina Martorana, e gli svisi di Lara Mordacchini hanno acceso la discussione tra Paola Iezzi e il nuovo arrivato Francesco Gabbani. Si respira già quell’aria frizzantina da Live…e il programma è appena cominciato.

Achille Lauro da gentleman a portinaia, voto: 4

Con l’apparizione sul palco dell’aspirante concorrente Virginia Colombo Achille Lauro ha iniziato a sudare copiosamente. «Ma noi ci conosciamo per caso? Siamo sicuri che non mi stai per mettere nei casini?». Dall’armadio, insieme ad una tutina attillata, sono saltati fuori ricordi di un incontro – Lauro, Virginia e Boss Doms – ad una serata dai contorni misteriosi. «Ma noi vogliamo sapere la fine della storia», ha incalzato Paola. Lauro ha perso per un attimo l’aplomb da gentleman e si è trasformato in portinaia pettegola: «Ma il limone c’è stato o non c’è stato col Doms?».

Da «Ohh ohh Alviano» a «Pippetta e a nanna», voto: 2

«Per me è no, ma mai nella vita». Lapidario ma saggio Jake al cospetto dell’inno composto da Adriano Aquili per la squadra di calcio di Alviano, il suo paese natale (team presente in studio al gran completo per la prevedibile invasione di palco). Alviano, di cui probabilmente tutti abbiamo scoperto ora l’esistenza («Make Alviano Great Again» cit. Lauro). E se pensavamo di averle ascoltate tutte dopo «Chorizo» di Ludovica Amati, dedicata ad un ex (evidentissimo il doppio senso), il «meglio» è spuntato fuori alla fine con l’ultimo concorrente: Simone Miccinilli alias Alter Anima, di giorno ingegnere elettronico, nel tempo libero compositore totalmente privo di freni inibitori (creativi). Vi lasciamo, raggelati non lo neghiamo, con il titolo della sua hit, che non ha bisogno di ulteriori commenti: «Pippetta e a nanna».

12 settembre 2025