I 211 licenziamenti senza preavviso da parte di Yoox “non sono accettabili”. Lo ha dichiarato Adolfo Urso annunciando la convocazione di un tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy per discutere del piano di esuberi presentato dall’e-commerce del lusso, riaffermato dall’azienda e rigettato dai sindacati nell’ultimo incontro tra le parti.
Le sigle hanno ritenuto insufficiente la debole apertura del colosso e hanno confermato la mobilitazione, in attesa di risultati dagli interventi del Governo e della Regione Emilia-Romagna.
I licenziamenti di Yoox
Nella prima settimana di settembre il fondo tedesco proprietario LuxExperience ha annunciato 165 di licenziamenti a Bologna, tra i 31 della sede di Zola Predosa, 134 dell’Interporto, tra cui, ad esempio, rimarranno a casa 9 fotografi, 14 specialisti catalogo e 20 operatori catalogo, più i 21 dipendenti che si occupavano della commessa Montblanc, che non ha rinnovato il contratto con Yoox. A questi vanno sommati i 46 esuberi e 29 contratti a termine non rinnovati a Milano, dove ha sede soprattutto l’area di marketing digitale.
Si tratta di un taglio totale del 20% sui 1.091 dipendenti, piombato di colpo sui lavoratori del gruppo. L’azienda ha concesso di valutare gli ammortizzatori sociali e altri strumenti previsti nei casi di crisi soltanto dopo la sollecitazione dei sindacati, che ritengono però questa disponibilità troppo vaga.
Le ragioni portate nuovamente alle sigle da Yoox per motivare i licenziamenti sono relative a un forte contrazione del fatturato, con un calo di 191 miliardi nell’ultimo anno.
Filcams-Cgil, Fisasacat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno ribadito lo sciopero, confermando le assemblee in programma nella sede dell’Interporto per la giornata di venerdì 12 settembre e a Zola Predosa per lunedì 15.
Durante le assemblee verrà valutato prosieguo delle azioni di lotta per contrastare una decisione che riteniamo essere inaccettabile e gravissima, in quanto le crisi vanno affrontate ad tavolo di confronto in cui analizzare tutte le possibili soluzioni, a partire dall’attivazione degli ammortizzatori sociali, non mandando una secca comunicazione di apertura di licenziamento collettivo per lasciare a casa 211 lavoratori.
Il tavolo al Mimit
Intanto il Governo si muove al fianco dei sindacati, con l’apertura di un tavolo di crisi per il 23 settembre, annunciato nel question time dedicato al Senato dal ministro Adolfo Urso, rivendicando come l’esecutivo Meloni non sia mai stato “remissivo” di fronte alle multinazionali e le azioni sule crisi aziendali affrontate negli ultimi mesi, da Magneti Marelli a Berco fino a La Perla.
È nostra intenzione agevolare un rapido e proficuo confronto tra i soggetti coinvolti per accedere, come siamo riusciti in tutti i casi precedenti, ad una soluzione consensuale. Per quanto ci riguarda, i licenziamenti collettivi non sono accettabili.
Sui tagli ai lavoratori di Yoox è intervenuta anche la Regione Emilia Romagna, che ha convocato un altro incontro per il 17 settembre, considerati anche i fondi versati per gli investimenti della multinazionale.