Una delle sue figlie gemelle, Asia, si è specializzata in nutrizione.
«Sì. Da piccola, in passato, ha avuto una forma molto lieve di problema alimentare. Ma ha trasformato questa sua difficoltà in altro e ora ha il suo studio a New York, fa la nutrizionista, ha un sacco di clienti».
Nei suoi 70 anni ha avuto anche dei fallimenti personali?
«Ho avuto e ho un rapporto molto difficile con la mia seconda compagna (Erika Merlo, ndr) e la cosa mi dispiace, ci ho provato in tutti i modi».
Parlando invece dei suoi successi, ora che i due grandi gruppi francesi del lusso sono in difficoltà, come vede il suo futuro nella moda?
«Ovviamente non posso competere con questi giganti, quello che posso fare nella moda è lavorare sulla creatività. Facciamo clienteling ossia lavoriamo sul consumatore finale che diventa la persona più importante, dialoghiamo con lui, lo facciamo sentire intelligente, perché compra le cose che sceglie, non quello che indossano le celebrity. Anche se devo dire che la gen Z, con tutto quello che impara sulla moda da TikTok, è molto più preparata e meno influenzabile».
Secondo Forbes è il 25° più ricco d’Italia. Ha ancora desideri?
«Ci sono cose che i soldi non comprano. Mi piacerebbe molto vedere un mondo più positivo, che sparisca questa sete di potere fra Trump, Putin, Netanyahu, questa mancanza di umanità. Si ammazzano i bambini, se potessi spendere qualsiasi cosa per poter fare del bene sarei in prima linea».
Nel 2004, a bordo di un volo che portava il Dalai Lama dalla Germania all’Italia.
La sua Fondazione Renzo Rosso fa beneficenza: è vero che l’ispirazione gliel’ha data il Dalai Lama?
«Ho sempre fatto charity, però senza farmi vedere. Il Dalai Lama l’ho incontrato più volte… Quest’anno non sono riuscito ad andare al suo compleanno, per i 90 anni… Comunque è lui che mi ha detto: “Renzo, è sbagliato, tu sei speciale, devi far vedere tutto quello che fai perché più gente ti seguirà e potremo aiutare più persone».
Ha incontrato molti personaggi famosi. Che cosa ha provato quando ha saputo della morte di Giorgio Armani?
«Lo stimavo molto e ho poi capito che lui stimava me. Ci siamo incontrati tante volte, l’ultima a casa sua e abbiamo parlato a lungo e di tutto, dal business alla tecnologia, al sociale, era una persona intelligente e brillante, curiosa».
Ha conosciuto anche papa Francesco.
«Lo ammiravo, a lui ho portato un paio di jeans bianchi. Adesso spero di conoscere il nuovo papa Leone».
Ricevuto da Papa Francesco in Vaticano, nel 2014
È credente?
«Credo nei valori, nella positività, che quando fai del bene, poi le cose ti tornano».
Come festeggerà questi suoi 70 anni?
«Faremo una festa pazzesca, per ora ci sono 1.500 invitati e Lorenzo (Jovanotti, ndr) che suonerà. Ho voluto intorno i miei figli e la gente che è stata importante per me, e sono contento che mi stiano tutti dicendo di sì».
È felice?
«Diciamo che non è un tabù non esserlo. Anch’io a volte sono infelice. Forse perché non sono mai soddisfatto, forse perché sono della Vergine, e se su 100 cose 90 vanno bene non mi interessano, penso solo alle 10 che non vanno bene. La felicità è un attimo, l’importante è andare a letto la sera e chiedersi: “Sono contento di quello che ho fatto finora?”. Se la risposta è positiva, è già tanto».
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