La storia della MotoGP è piena di meteore. Campioni potenziali (o anche affermati) affossati da difficoltà mai trasformate in leva per il riscatto. Infortuni e stress mentale, o fattori esogeni come crisi tecniche o economiche, hanno estromesso dallo show più eccitante del mondo piloti con i mezzi per starci, da protagonisti. Elencarli è un esercizio banale e irrispettoso. Elogiare chi lotta per impedire ai propri sogni di trasformarsi in rimpianti, un atto dovuto. Tra questi, Enea Bastianini.
La carriera del pilota KTM è costellata di momenti che avrebbero potuto spezzare lo spirito di qualsiasi comune mortale. Enea, invece, ha sempre saputo risorgere, come una fenice, dimostrando che dei grandi campioni non ha solo il talento, ma anche la tempra.
Il sogno Ducati spezzato da un infortunio
Dopo un mondiale vinto in Moto2 nel 2020 e il terzo posto finale nel 2022 (con ben quattro vittorie) sulla Ducati del team Gresini, per Bastianini l’agognato approdo in Ducati ufficiale si trasforma presto in incubo. Un infortunio pesante, occorsogli nella sprint inaugurale, lo costringe a saltare i primi cinque appuntamenti, pregiudicando la stagione. Un nuovo infortunio a Montmelò (caviglia e mano fratturati) la annichilisce del tutto, costringendolo a saltare altre tre gare. Due mazzate che fanno dubitare qualcuno (ma non Enea) del pronto e completo recupero. La MotoGP non concede pause, non aspetta. Lo sa Marc Marquez, lo sanno in molti altri, da Dani Pedrosa a Ben Spies. Inoltre, per un pilota al primo anno nella squadra di punta, con pressioni altissime, la fiducia sarebbe potuta collassare sotto il peso delle aspettative. Invece, Bastianini lavora duramente sulla riabilitazione, stringe i denti e, pur tra le difficoltà, mostra lampi della sua grinta, culminati nella vittoria in Malesia. Un segnale chiaro: la “Bestia” è ferita, ma si è già rialzata.
La lotta per la conferma in Ducati
Nel 2024, l’approdo di Marc Marquez nel team Ducati Gresini e la consacrazione di Jorge Martin in Ducati Pramac rendono la competizione interna feroce. Con il campione del mondo Pecco Bagnaia saldo al suo posto, la sella di Bastianini diventa la più ambita. Ogni singola gara è un banco di prova, al quale il n. 23 risponde presente con prestazioni solide, due vittorie (Silverstone e Misano) e una crescita costante. Ciononostante, la conferma non arriva. Ducati sceglie Marc Marquez. Enea opta per la KTM.
La crisi KTM e i dubbi sul futuro MotoGP
Bastianini in KTM, che insieme ad Aprilia rappresenta la seconda forza tra le moto in griglia, è una sfida affascinante. Un’occasione di riscatto, che però assume connotati grigi ancor prima di scendere in pista. Le notizie di difficoltà economiche del colosso austriaco iniziano a ricorrersi dopo pochi giorni dalla firma, fino a concretizzarsi a novembre 2025 nell’amministrazione controllata. Una doccia gelata, l’ennesima per Enea. In aggiunta, le prestazioni in pista non arrivano, è il meno competitivo dei piloti KTM. “Non funziona niente, non sappiamo cosa fare” sono le sue parole dopo Silverstone 2025. Eppure Bastianini non demorde, non lo ha mai fatto, non lo farà stavolta. Continua a lavorare, sempre con il sorriso sulle labbra. Fino a Brno, fino al primo podio nella sprint e alla scivolata in gara lunga, mentre era in rimonta “alla Bastianini” con vista sul podio. Un “Rit” che vale più di una vittoria.