di
Paolo Fornasari
Il campione di tennis ha frequentato l’Istituto Walther, scuola paritaria di Bolzano. Gli ex docenti: «Riusciva a stare al passo con i compagni di classe nonostante i duri allenamenti, ogni tanto scrive ancora alla scuola»
«Anche se un po’ timido Jannik era ben inserito nel contesto della classe, già allora era un ragazzo molto educato, rispettoso della scuola e degli insegnanti, insomma era proprio come lo conosciamo oggi». Così la docente di matematica, Tina Iuzzolino, ricorda Sinner, suo studente in seconda e terza superiore all’Istituto Walther, scuola paritaria di Bolzano. Il futuro campione aveva scelto l’indirizzo tecnico economico in amministrazione, finanza e marketing.
Scuola e tennis
Già durante gli studi, Sinner si allenava al Tennis Center di Riccardo Piatti, a Bordighera, per questo gli serviva una buona dose di costanza per conciliare allenamenti e studi: «Premetto che a ogni istituto di secondo grado viene data la facoltà di attivare un progetto del Ministero chiamato progetto atleta: gli studenti che sono anche atleti di alto livello possono definire un orario che permetta loro di rispettare gli impegni sportivi senza penalizzare quelli scolastici e il nostro istituto è una scuola particolarmente attiva su questo fronte», sottolinea Iuzzolino.
«Mai un’insufficienza»
Il futuro numero uno del mondo aveva scelto proprio questa strada. «Era presente in classe per un certo numero di giorni al mese – prosegue la docente – noi insegnanti gli trasmettevamo il materiale da studiare. Lui coscienziosamente si organizzava, svolgeva i compiti assegnati per cui quando arrivava a scuola, era ben preparato e riusciva a stare al passo con i compagni di classe: non ha mai avuto insufficienze. Era già allora uno sportivo molto promettente, tanto che si parlava di lui come di un futuro campione: noi lo seguivamo e sul sito della scuola, pubblicavo le sue prime vittorie». Insomma, Sinner è riuscito a far appassionare al tennis anche i suoi professori. «Non lo sento più, ma sono una sua grande tifosa. Non mi perdo nessuna delle sue partite. Ha già vinto tanto, ma gli auguro ancora numerose vittorie perché ci mette tanto impegno e sacrificio. Avendolo conosciuto anche come persona, so che si merita tutto il successo che ha».
Serio e puntuale come in campo
Anche Roberta Rodà, docente di diritto ed economia che fece qualche supplenza negli ultimi due anni in cui Sinner frequentò l’istituto Walther, ha un ricordo positivo del giovane altoatesino: «Era sicuramente uno studente molto puntuale e serio, che non ha mai cercato di usare il tennis come scusa per saltare un’interrogazione. Era molto educato e gentile, andava d’accordo con i compagni di classe e non si dava arie, sebbene all’epoca fosse già numero 23 della classifica mondiale». Dal canto suo, Sinner non ha mai dimenticato la scuola: «Nonostante non sia più tornato – rivela la docente – ogni tanto riceviamo suoi biglietti scritti a mano. La cosa ci fa davvero molto piacere».
Lo stesso istituto di Andreas Seppi
«Sinner ha scelto la nostra scuola perché l’avevano frequentata anche il suo manager, Alex Vittur, il suo allenatore, Simone Vagnozzi, e persino l’ex tennista altoatesino Andreas Seppi», spiega l’amministratore delegato e professore di economia aziendale dell’istituto Pasquale Rodà. «Era ed è un bravissimo ragazzo – afferma Rodà – proprio una bella persona, amabile. Si è comportato sempre in maniera impeccabile, facendo tanti sacrifici. Anche se si ritirò quando prese la residenza a Montecarlo, si presentò comunque da noi a sostenere gli esami d’idoneità in quinta».
12 settembre 2025 ( modifica il 12 settembre 2025 | 13:42)
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