Prima di chiudersi nel silenzio che la accompagna in carcere a Venezia – che sarebbe sintomo di una depressione già presente –, Mailyn Castro Monsalvo avrebbe confessato l’omicidio del compagno Alessandro Venier, realizzato insieme alla suocera, ai carabinieri intervenuti al civico 47 di via dei Lotti, a Gemona.
La confessione
La confessione sarebbe stata registrata sul cellulare dai militari dell’Arma per una durata di 26 minuti e 10 secondi: mentre Maylin la rendeva, la suocera Lorena Venier avrebbe tentato due volte di interromperla, chiamandola da un’altra parte della villetta. Al rendersi conto di quello che stava succedendo, le avrebbe urlato: “Mailyn… Mailyn, ricordati quanto ti voglio bene”. Le dichiarazioni sarebbero “pienamente utilizzabili”, secondo il Giudice per le indagini preliminari di Udine Mariarosa Persico. L’intervento dei carabinieri la mattina, dopo la seconda chiamata della donna, di origini cubane: durante la notte aveva già contattato una prima volta il numero di emergenza, ma Lorena l’avrebbe convinta a desistere. Agli operatori della stazione, infatti, avrebbe riferito di aver sentito dei rumori in casa, poi liquidandoli come un malinteso.