La questione è complessa e riguarda l’appoggio di Djokovic alle proteste della rivoluzione colorata, movimento studentesco che si oppone al governo di Vucic e chiede da mesi elezioni anticipate. Il risultato è che il campione ora ha spostato la sua residenza in Grecia (oltre al torneo che dirige il fratello) e sui giornali in patria viene chiamato traditore