Pene pesanti per l’ex presidente Jair Bolsonaro e altri sette funzionari della sua cerchia, giudicati colpevoli dal Supremo tribunal federal, (Stf), l’Alta corte brasiliana, per il tentativo di colpo di stato messo in atto in Brasile all’indomani delle elezioni del 2022. Decisivo per raggiungere la maggioranza all’interno della Prima sezione della Corte suprema, il voto della giudice Carmen Lúcia Antunes Rocha, dopo quelli del relatore Alexandre de Moraes e del giudice Flavio Dino. Unico voto discordante quello del giudice Luiz Fux, che ha chiesto l’assoluzione per mancanza di prove. Il quarto voto a favore, espresso per ultimo dal presidente della corte Cristiano Zanin, ha fissato il verdetto sul 4-1.

Alla fine dunque Bolsonaro è stato condannato a 27 anni e tre mesi di carcere. E non è andata meglio agli altri imputati: 26 anni a Walter Braga Netto, ex ministro della Casa civile, in carcere da dicembre; 24 anni a Almir Garnier, ex comandante della Marina e all’ex ministro della Giustizia Anderson Torres; 21 anni a Augusto Heleno, ex ministro del Gabinetto di Sicurezza Istituzionale;  21 anni a Alexandre Ramagem, ex direttore dell’Agenzia brasiliana di intelligence e attualmente deputato del Partito liberale di Bolsonaro,; 19 anni per Paulo Sérgio Nogueira, ex ministro della Difesa; Mauro Cid, ex aiutante di campo di Jair Bolsonaro, sconterà solo 2 anni in regime di libertà condizionata grazie ai benefici di legge ottenuti in cambio della sua collaborazione con la giustizia.

Tre generali, un ammiraglio, un tenente colonnello e due civili. “Un gruppo composto da figure chiave del governo e guidato da Jair Bolsonaro – ha detto Carmen Lúcia – che ha portato avanti un piano progressivo di attacco alle istituzioni democratiche con l’obiettivo di minare l’alternanza di potere. Ho accertato che Jair Messias Bolsonaro ha commesso i reati che gli sono stati attribuiti in qualità di leader di questa organizzazione criminale”, ha aggiunto. Bolsonaro e i suoi complici per la giudice “hanno seminato il seme maligno dell’antidemocrazia”, ma “la democrazia brasiliana non ha vacillato. E ora è il momento del giudizio”. Anche il giudice istruttore Alexandre de Moraes aveva in precedenza sottolineato che l’8 gennaio 2023 “non fu una passeggiata domenicale né un atto spontaneo, ma un tentativo di golpe da parte di un’organizzazione criminale”.

I reati contestati agli imputati sono “colpo di Stato”, “abolizione violenta dello Stato democratico di diritto”, “organizzazione criminale”, “danno aggravato al patrimonio della Federazione”, “deterioramento del patrimonio storico e culturale”. Bolsonaro, 70 anni, ha seguito il processo dai domiciliari. È la prima volta che un ex presidente viene incriminato e condannato in Brasile.