Il 12 settembre 2025, Cerignola ha accolto un convegno di grande rilevanza dedicato al Servizio 118, dal titolo “Servizio emergenza urgenza 118: tra passato, presente e futuro. Quali prospettive”. L’evento, promosso e patrocinato da ASL Foggia, Comune di Cerignola, Policlinico di Foggia, Università di Foggia e ordini professionali locali, si è rivelato un importante momento di incontro e di confronto tra professionisti e istituzioni impegnati nel servizio di emergenza territoriale. Direttore scientifico dell’evento è stato Stefano Colelli, direttore della Centrale Operativa SET 118 dell’Azienda Sanitaria Locale di Foggia. Al suo fianco il co-organizzatore Francesco Mansi, coordinatore infermieristico presso la stessa Centrale.
Ad aprire i lavori il Direttore Generale della ASL di Foggia Antonio Nigri, che ha parlato espressamente di un servizio difficile da espletare nella provincia dauna, anche se quotidianamente impeccabile. Le difficoltà nascono dall’orografia della Capitanata e dalle diversificazioni logistiche legate agli spostamenti. Per questo ha voluto ringraziare Medici, Infermieri, Soccorritori, Autisti e Dirigenti del Servizio 118 della Asl foggiana, professionisti che tutti i giorni si mettono a disposizione della collettività, salvando vite e intervenendo in scenari imprevedibili e spesso pericolosi per gli stessi operatori. A dare man forte a Nigri l’assessore regionale alla sanità Raffaele Piemontese, che ha rimarcato la voce sugli ultimi eventi di cronaca e sulle narrazioni giornalistiche a volte non coerenti con la realtà. Per Piemontese l’Asl di Foggia e la Puglia hanno a disposizione professionisti speciali, che riescono tutti i giorni a salvare decine e decine di utenti in emergenza, senza mai apparire, ma lavorando in gran silenzio per il bene della collettività.
Presenti all’incontro anche il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Foggia, Michele Del Gaudio, che ha moderato una delle sessioni, e Angelo Tomaro, presidente Sanitaservice Foggia, che si è soffermato sulla necessità di riconoscere con un Profilo Professionale sia Autisti, sia Soccorritori.
Una giornata suddivisa in momenti formativi e pratici.
La prima sessione del convegno si è svolta nella suggestiva cornice della sala consiliare del Palazzo di Città, con la partecipazione di numerosi medici, infermieri e operatori del settore. Tra i protagonisti, il presidente nazionale SIS 118 Mario Balzanelli e importanti esponenti del sistema sanitario regionale e nazionale, quali Piero Paolini e Annamaria Natola.
I temi affrontati sono stati molteplici e di grande attualità. È stata ripercorsa la storia del servizio 118, illustrandone l’evoluzione e l’importanza nel sistema sanitario italiano. Si è parlato dell’impatto delle nuove tecnologie, con particolare attenzione all’uso dei dispositivi mobili che facilitano la comunicazione immediata con le centrali operative e permettono una coordinazione più efficace degli interventi.
Un focus rilevante è stato dedicato al tema dell’integrazione con il numero unico di emergenza 112: una sfida organizzativa fondamentale per ottimizzare risorse, tempi di risposta e coordinamento tra le diverse realtà di soccorso.
Si sono inoltre approfondite le strategie di gestione delle grandi emergenze, come incidenti stradali con molteplici vittime, somministrazione di emocomponenti in contesti extra-ospedalieri e l’impiego dell’elicottero medico HEMS, uno strumento strategico per garantire assistenza tempestiva in zone difficilmente raggiungibili.
Il ruolo dell’infermiere e del soccorritore nel sistema di emergenza.
Nel pomeriggio, nella suggestiva cornice di piazza Duomo, si è svolta la seconda sessione dedicata ai soccorritori, infermieri e autisti soccorritori. Il confronto si è concentrato sull’importanza della formazione professionale continua e sulla gestione delle terapie farmacologiche in situazioni di maxi emergenza, dove il lavoro tempestivo e coordinato può fare la differenza tra la vita e la morte.
Relatori come Michele Merla e Roberta Di Biccari hanno condiviso esperienze, metodologie di intervento e le difficoltà quotidiane che il personale affronta, sottolineando la necessità di un lavoro di squadra coeso e ben organizzato.
La simulazione: un test per la prontezza operativa.
Uno dei momenti più attesi è stata la simulazione pratica di un incidente con tamponamento multiplo, organizzata in piazza Duomo. L’esercitazione ha visto impegnato l’intero sistema emergenza, con la partecipazione del 118, dell’elicottero HEMS, delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa e della Protezione Civile.
La simulazione ha rappresentato un test concreto per valutare la prontezza operativa e la capacità di coordinamento tra le diverse realtà, ponendo in evidenza punti di forza e possibili margini di miglioramento nel trattamento delle emergenze complesse.
Significato e prospettive future.
Il convegno ha sottolineato il valore del servizio 118 come rete strategica di soccorso sanitario, imprescindibile per la tutela della salute pubblica. Nel contesto attuale, segnato da sfide nuove e complesse, l’evento ha rappresentato un momento prezioso per consolidare conoscenze, fare il punto sul presente e costruire scenari di miglioramento per il futuro.
È emersa con chiarezza la necessità di investire nella formazione, nella tecnologia e nella sinergia tra istituzioni, al fine di assicurare risposte rapide, efficaci e umanizzate alle emergenze che ogni giorno mettono a dura prova il sistema.
Viaggio tra teoria e pratica.
Nell’ambito della ricerca scientifica, la strutturazione di un programma ben definito è risultata fondamentale per garantire risultati significativi e applicabili. L’importanza di un programma scientifico si è manifestata chiaramente in ogni fase dello sviluppo, dal design alla sperimentazione, fino all’analisi e alla divulgazione dei risultati. In questo articolo, esploreremo le principali componenti di un programma scientifico, così come è stato delineato in un documento che ha offerto una visione chiara dei contenuti e delle metodologie impiegate.
I Sessione: fondamenti e sviluppo.
La prima sessione del programma si è concentrata sull’importanza di avere solide basi teoriche, elementi essenziali per ogni ricercatore. Si è iniziato con una panoramica sulla scienza come disciplina in continua evoluzione e sull’importanza dell’interpretazione dei dati. Qui si è trattato anche delle competenze necessarie per condurre ricerca di alto livello.
Un aspetto cruciale affrontato è stata la valutazione delle esperienze professionali pregresse, che ha permesso ai partecipanti di costruire un bagaglio di conoscenze utili. La sessione si è occupata quindi di metodologie di ricerca e delle tecniche più adatte per affrontare le sfide scientifiche attuali.
II sessione: applicazioni pratiche e sperimentazione.
La seconda sessione del programma si è focalizzata sull’applicazione pratica delle nozioni acquisite. La teoria si è tradotta in azioni concrete, dove i partecipanti hanno avuto l’opportunità di applicare le tecniche discusse nella prima sessione. Questo passaggio dalla teoria alla pratica si è rivelato essenziale per comprendere non solo i principi scientifici, ma anche i limiti e le potenzialità delle varie metodologie.
È stata in questa fase che si è enfatizzata l’importanza del lavoro di squadra e della condivisione delle esperienze. Le discussioni di gruppo hanno permesso di esplorare approcci alternativi e di affinare le proprie capacità critiche e analitiche.
Sviluppi futuri.
Al termine del programma, si è invitato i partecipanti a riflettere su quanto hanno appreso e su come avrebbero potuto applicarlo nel loro percorso professionale. La conclusione ha sottolineato che il progresso scientifico è un processo collettivo che richiede dedizione, passione e una continua ricerca di nuove conoscenze.
Il programma scientifico presentato in questo documento non solo ha offerto una struttura ben definita, ma ha incoraggiato anche un approccio innovativo alla ricerca, necessario per affrontare le sfide del futuro. Con un’applicazione attenta e un dialogo aperto tra i partecipanti, si sono potute gettare le basi per scoperte trasformative che hanno contribuito al progresso della scienza e della società nel suo complesso.
In definitiva, un programma scientifico ben articolato si è rivelato essenziale per formare ricercatori competenti e pronti a innovare nel loro campo. Le sessioni trattate non solo hanno costituito la base per un’educazione scientifica robusta, ma hanno ispirato anche una comunità scientifica attiva e collaborativa.
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