Dalla Giornata mondiale dei tumori della testa e del collo è iniziato un ricco programma di approfondimenti sotto il cappello della Make Sense Campaign. Sono più di 140 i centri, pubblici e privati, che si sono resi disponibili a effettuare giornate di diagnosi precoce nella settimana dal 15 al 20 settembre, sull’intero territorio nazionale.
Si tratta di neoplasie eterogenee che interessano aree fondamentali come bocca, faringe, laringe e collo. Patologie gravi ma che possono essere curate con successo se individuate tempestivamente. In Italia, nel 2022, il tumore testa-collo è stato diagnosticato a circa 9.750 persone e ha causato circa 3.800 decessi (di cui 2.700 uomini e 1.100 donne). Si tratta del settimo cancro più diffuso in Europa. (Dati AIRTUM – Associazione Italiana Registri Tumori).
La Make Sense Campaign è un’iniziativa europea promossa dalla EHNS – European Head and Neck Society e coordinata in Italia dall’AIOCC – Associazione italiana di oncologia cervico-cefalica. Ambulatori dedicati, screening e attività divulgative sono gli strumenti messi in campo per diffondere la cultura della prevenzione e per offrire un approccio multidisciplinare alla cura.La mappa completa dei centri italiani aderenti con tutte le informazioni pratiche è consultabile qui.
L’importanza della diagnosi precoce
«Più il tumore è piccolo, maggiori sono le possibilità di guarigione. Una diagnosi precoce consente una sopravvivenza dell’80-90%, mentre le forme più avanzate riducono notevolmente questa probabilità» spiega Lisa Licitra, direttrice dell’Oncologia Medica 3 – Tumori Testa e Collo dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, che come molti enti e istituzioni nazionali e regionali sta offrendo o ha appunto offerto in questi mesi eventi e screening, in certi casi gratuiti.
I sintomi da non ignorare
Anche quando il dolore è assente, alcuni segnali possono indicare la presenza di una patologia seria: gonfiore persistente nella bocca o nel collo, dolore all’orecchio, ulcere o piccoli sanguinamenti che non guariscono. «Riconoscerli e parlarne subito con il medico può davvero fare la differenza – sottolinea Licitra – la prevenzione comincia dall’ascolto del proprio corpo».
HPV e tumori dell’orofaringe
Un capitolo sempre più rilevante è quello del legame tra l’HPV (Papilloma Virus Umano) e i tumori dell’orofaringe, che colpiscono la parte posteriore della bocca e le tonsille. «La vaccinazione anti-HPV – aggiunge Licitra – non solo riduce i tumori genitali ma protegge anche dal rischio di sviluppare tumori testa-collo HPV correlati». Secondo le stime, nei prossimi trent’anni si assisterà a un aumento consistente di questi casi tra le generazioni che non hanno potuto beneficiare del vaccino.
Chirurgia robotica per trattamenti meno invasivi
Le terapie stanno evolvendo anche sul piano chirurgico. «Oggi un approccio mininvasivo, che include l’asportazione robotica delle neoplasie e la rimozione chirurgica dei linfonodi, consente di ridurre l’intensità delle cure senza rinunciare all’efficacia terapeutica. Il risultato è una migliore qualità della vita dopo il trattamento» spiega Alberto Deganello, direttore dell’Otorinolaringoiatria oncologica dell’Istituto.