Ha i numeri dalla sua e una posizione relativamente comoda dalla quale controllare il campionato e il recupero che Lando Norris proverà a fare. Oscar Piastri è nelle condizioni migliori, quando mancano 8 gare al termine della stagione e ben 3 Sprint con i suoi punti extra.

Quanto accaduto a Monza, il ripristino delle posizioni dei due piloti McLaren, dopo il problema al pit-stop avuto da Norris, ha mantenuto la gestione dei piloti da parte del team in un solco di correttezza che ha fatto storcere il naso ad alcuni.

L’interesse della squadra per fare anche il proprio

Torna sull’episodio, Piastri, intervistato da Espn, per ripetere quanto già aveva espresso nel dopogara. Lo fa spiegando anche il team radio iniziale con il quale aveva messo in dubbio l’opportunità del cambio di posizioni. “In questa settimana abbiamo avuto delle discussioni molto costruttive su quanto è accaduto e cosa può essere migliorato, reso più chiaro. Alla fine so che la squadra ha a cuore i miei interessi e io voglio proteggere tutto questo. Non potrei avere successo senza che il team lo abbia, perciò proteggere quest’aspetto è molto importante per me.

Nell’immediatezza del team radio ho messo in discussione la richiesta come fanno spesso i piloti e come siamo spinti a fare. Una volta avuta la seconda indicazione, a quel punto io rispetterò sempre la chiamata”.

Vincere conservando l’armonia

Non era necessario a Monza disobbedire a una decisione di buon senso, non era e non è intelligente scontrarsi con il team, tanto più – guardando la vicenda con l’utilità personale – avendo un ampio vantaggio su Norris.

Resta la curiosità se, in futuro, potrà essere uno scenario sostenibile, per quanto assolutamente limpido e leale, quando altri rivali per il titolo arriveranno a sfidare i due piloti McLaren. Scenari.

Su un punto Piastri è chiaro: non adotterà un approccio “spietato” per arrivare al titolo. “Non al costo del successo futuro, assolutamente no”, dice l’australiano. Costi e benefici.