Bianca Balti è conosciuta da tutti per essere una delle regine indiscusse delle passerelle internazionali, ma da un anno a questa parte è anche divenuta simbolo di forza, coraggio e resilienza per via della sua lotta contro il tumore che l’ha colpita. Oggi, 12 mesi dopo, la top model è tornata a far parlare di sé per raccontare quella lotta che ha portato avanti giorno per giorno, diventando un esempio per molte donne come lei che hanno dovuto affrontare questa temibile battaglia. E per farlo ha lanciato un nuovo progetto che la vede coinvolta in prima persona e che profuma di rinascita e cambiamento. Non è il classico scoop da copertina, ma una storia che cattura e invita a scoprire ogni dettaglio: Bianca ha infatti deciso di aprire una pagina su Substack dove si racconterà senza filtri e dove ha già iniziato a condividere molti dettagli inediti del suo lungo anno da combattente.

Bianca Balti, la vita dopo la diagnosi di cancro e la sua newsletter

Una newsletter, un progetto semplice che racchiude significati ben più profondi, come l’urgenza di voler raccontare l‘anno più difficile ed impegnativo della sua vita, quello durante il quale ha lottato contro un tumore alle ovaie: Bianca Balti inizia così il suo progetto, maturato a 12 mesi dalla terribile diagnosi, decidendo di raccontare la sua rinascita e rivelando dettagli inediti di quella che è stata la sua personale battaglia.

La supermodella, icona della moda internazionale, ha aperto un profilo su Substack dove parla di come ha affrontato un tumore ovarico al terzo stadio dopo la diagnosi arrivata all’improvviso in una notte americana che ha diviso la sua esistenza in un prima e un dopo: oggi, a dodici mesi dall’intervento e dalle terapie, la sua voce è un inno alla vita. “Festeggio di essere viva” ha scritto Bianca nella sua newsletter, con la forza di chi ha attraversato il dolore e ne è uscita trasformata.

Sulla sua homepage campeggia la frase: “La mia vita è cambiata dopo il cancro. Anch’io. Sto abbandonando le immagini patinate per parole più crude e sto aprendo uno spazio per costruire una comunità attorno a ciò che conta davvero”. Con queste parole la top model dà il benvenuto ai suoi 2000 iscritti e a tutti coloro che vorranno unirsi a lei in questo racconto intimo e profondo.

E Bianca si apre come forse mai prima, raccontandosi senza filtri e senza nascondere nulla, nè la paura che l’ha accompagnata dal momento in cui i medici le hanno comunicato la malattia oggi in remissione, nè le difficoltà per le operazioni subite, nè le notti insonni e il dolore fisico che non pensava possibile. Eppure, proprio in quell’oscurità, ha scoperto l’essenza dell’amore.

Le figlie, Matilde e Mia, sono state la sua ragione più profonda, convinte che la mamma sarebbe tornata a casa presto, così come il compagno Alessandro Cutrera, sempre accanto a lei. E poi parla della famiglia volata oltreoceano per sostenerla, delle amiche che a turno le hanno tenuto la mano. “L’amore è ciò che resta quando tutto il resto svanisce”, confessa la supermodella, consapevole che senza quel calore forse non avrebbe trovato la stessa forza.

La malattia, come racconta Bianca su Substack, le ha regalato uno sguardo nuovo sul mondo e su se stessa e oggi non ha più paura di mostrarsi con le cicatrici, che porta come medaglie di sopravvivenza, vivendo ogni momento con enorme gratitudine.

Bianca Balti, la paura di morire, la rinascita e l’impegno sociale

La prima newsletter di Bianca Balti è uscita il 10 settembre, una data molto significativa per lei: è proprio in quel terribile giorno che la top model ha ricevuto la notizia che non avrebbe mai voluto sentire di cui parla a lungo, rivelando dettagli inediti ai suoi iscritti.

“Un anno fa credevo che sarei morta in un letto d’ospedale e che le mie figlie sarebbero cresciute senza madre. Oggi invece festeggio l’essere viva” ha scritto infatti, aggiungendo: “Non avevo mai sperimentato la mortalità fino a quella notte, al pronto soccorso del Providence St. Joseph’s Hospital di Burbank, quando un medico ha pronunciato le parole che mi hanno spezzato la vita in due. Il tumore si era diffuso oltre la sua sede originale, fino al diaframma”.

Una rivelazione che suona come un pugno allo stomaco, ma che Bianca sente il bisogno di raccontare al mondo, consapevole di poter così trasformare la sua storia in un messaggio di speranza per tutte le donne e tutti coloro che come lei hanno affrontato questa difficile battaglia.

La top model infatti rivela anche cosa ha provato e come ha agito in quei primi momenti dopo la scoperta della malattia, di come aveva iniziato a cercare notizie su Google trovando risposte non tanto confortanti. La domanda era stata precisa “Un cancro alle ovaie al terzo stadio si può curare?” e la risposta del noto motore di ricerca era arrivata come un lama: “Non sempre”. Bianca confessa di aver pensato lì che sarebbe potuta morire, ma la vita aveva altri progetti in serbo per lei e per fortuna oggi, ad un anno da quella nottatata, è qui per raccontarlo.

La modella è anche tornata al lavoro, ma con una missione diversa: è diventata volto della campagna “Ovaries. Talk About Them”, che promuove la ricerca su un test in grado di individuare precocemente il tumore ovarico attraverso il DNA. Un progetto che le sta a cuore perché, spiega “questo killer silenzioso spesso si scopre quando è già troppo tardi”.

Oggi Bianca Balti non celebra solo la vittoria di essere viva dopo la malattia, ma anche la conquista di una nuova consapevolezza. Ha imparato che la vita è fatta di attimi da afferrare e che la bellezza non è solo quella dei riflettori ma quella, più profonda, di un corpo che resiste e di un cuore che continua a battere. “Essere viva è il mio traguardo più grande” scrive ai suoi follower, trasformando la sua storia in un messaggio di speranza per tante persone che proprio nella sua community potranno raccontarsi e supportarsi a vicenda.