di
Lorenzo Cremonesi

Trump: «La pazienza con Putin sta terminando in fretta»

TERESPOL (Polonia) La notizia del rafforzamento della Nato sul fianco orientale arriva qui sul confine con la Bielorussia mentre gli elicotteri scuri dell’Alleanza volano alti nei cieli. La Nato inaugura la missione «Sentinella dell’Est» e si parla anche di una possibile no flyzone, che protegga i Paesi partner più esposti alla minaccia russa. A partire da giovedì a mezzanotte Varsavia ha deciso di chiudere le frontiere con il vicino, dal cui territorio mercoledì all’alba è decollata una parte dei 19 droni che hanno invaso il suo spazio aereo e dove adesso si stanno tenendo le manovre militari congiunte con l’esercito russo. Putin e Lukashenko le hanno battezzate «Zapad 2025», che in russo significa «Occidente», un nome che già da solo contribuisce ad accrescere le preoccupazioni occidentali per le mosse belliche di Mosca.

Viaggiando lungo il confine tra Chelm e la zona doganale deserta di Terespol abbiamo notato alcune unità militari polacche addette al controllo dei cieli, diversi sorvoli di elicotteri, ma una presenza molto discreta dei contingenti di terra Nato. «La nostra preoccupazione maggiore sono gli attacchi cibernetici russi e i loro blogger, che diffondono notizie false sui social locali, sostengono che i droni che ci attaccano sono ucraini. Mosca cerca di influenzare la nostra opinione pubblica da anni ormai», dice Peter Kusmierzak, noto reporter della tv nazionale Polsat.



















































In ogni caso, il governo di Varsavia e larga parte dei dirigenti Nato non credono affatto che la pioggia di droni sia stata una serie di «violazioni accidentali», come invece sostiene Mosca (e lo stesso Donald Trump sembra condividere), con dichiarazioni che contraddicono tra gli altri le posizioni del premier polacco Donald Tusk e le parole di Mark Rutte. «Le azioni di Mosca sono state al minimo sconsiderate e inaccettabili. Non possiamo avere droni russi che penetrano lo spazio aereo alleato», ha dichiarato il Segretario generale della Nato a Bruxelles mentre annunciava la nascita della nuova operazione «Sentinella dell’Est». Al suo fianco il comandante delle truppe Usa in Europa, generale Alexus Grynkewich

Cuore dei pattugliamenti sarà assicurare lo spazio aereo della Polonia e dei Paesi baltici: la nuova missione è già iniziata ieri sera con forze messe disposizione da vari alleati. Per ora si tratta di due caccia F16 e una fregata olandesi, tre caccia Rafael francesi e quattro Eurofighter tedeschi: tutto sommato un incremento modesto. Ieri sera si è riunito su richiesta polacca anche il Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere della crisi.
Rutte ha chiarito che non è ancora stato appurato con certezza se le «violazioni russe» siano state intenzionali o meno, sta di fatto che la pressione cresce e l’Alleanza non intende farsi cogliere di sorpresa. Al suo fianco Grynkewich ha voluto smontare le voci critiche dubbiose delle capacità di reazione degli apparati militari occidentali. «L’altra sera eravamo ben posizionati e stiamo imparando. Siamo in grado di reagire con una tempistica tattica significativa», ha detto l’americano.

APPROFONDISCI CON IL PODCAST

Ma il grande timore di Bruxelles restano gli atteggiamenti di Trump. «Anche a noi sarebbe molto piaciuto che l’attacco di droni russi fosse stato un errore. Ma non è così», aveva reagito già giovedì Tusk. Ieri Trump si è poi parzialmente corretto in un’intervista con Fox News, dove è tornato a ripetere che la sua «pazienza con Putin sta terminando, e molto in fretta». Mosca nel frattempo riprende la sua campagna di accuse contro Kiev e gli europei. Il portavoce del Cremlino, Dmytri Peskov, ha specificato che i negoziati di pace con l’Ucraina sono «in stallo» e la Ue complica gli scenari.
Kiev intanto fronteggia nuovi bombardamenti russi, nelle ultime ore concentrati sulla zona di Sumy. Ma a sua volta reagisce attaccando nuovi centri energetici russi e la flotta del Mar Nero.

12 settembre 2025 ( modifica il 13 settembre 2025 | 09:52)