I due parenti avevano 55 e 58 anni, l’altro bagnante invece 47. Il bagnino che ha riportato a riva i primi due si è sentito male ed è stato ricoverato in ospedale. Il cordoglio del sindaco Aurelio Lo Fazio
Uno si è ritrovato all’improvviso in un mulinello e in una buca sul fondale formati dal mare mosso a pochi metri dalla riva e non è riuscito a tornare verso la spiaggia. Il fratello è quindi corso in acqua anche lui per aiutarlo, ma è rimasto bloccato nel giro di pochi istanti nella stessa depressione nella sabbia. Voleva salvarlo, ma non c’è riuscito. Ed entrambi sono morti annegati, nonostante l’intervento del bagnino dello stabilimento «Dea Fortuna» della Riviera di Ponente di Anzio: li ha riportati a riva ma poi si è sentito male, per lo choc e per la fatica. Ora è ricoverato in ospedale. Non sarebbe in gravi condizioni.
La vittima di Fonte Nuova
Un’altra tragedia del mare, dopo quella del peschereccio «Risurgo» affondato nei giorni scorsi davanti alla costa con la morte del comandante Tony Magliozzi davanti al figlio Andrea, che si unisce a quella sempre di ieri pomeriggio a Tarquinia, in provincia di Viterbo, dove a perdere la vita ancora a causa del mare mosso è stato un bagnante di 47 anni, Alessandro D’Angelo, che, come i due fratelli deceduti ad Anzio, era romano e abitava a Fonte Nuova. Anche lui si è tuffato senza perdere un attimo per riportare a riva la moglie, i figli e i nipoti che si erano ritrovati in difficoltà a causa delle onde e della corrente. Un’impresa immane che gli è costata la vita perché è stato colto da malore proprio nel tentativo di salvare tutti.
L’indagine sulla sicurezza
Ad Anzio i due fratelli sono morti davanti ai parenti sconvolti mentre il personale medico dell’Ares 118 cercava di rianimarli: sul posto è stato anche dirottato un elicottero di soccorso che è atterrato sulla spiaggia, ma purtroppo non è servito. Avevano 55 e 58 anni. Si trovavano anche loro fin dalla mattina nello stabilimento balneare quando uno di loro – secondo la ricostruzione della polizia municipale – ha deciso di fare il bagno nonostante il mare agitato tanto che era stata issata la bandiera rossa, che vieta l’ingresso in acqua (a Tarquinia invece la vittima si trovava sulla spiaggia libera), poi ha gridato e ha richiamato l’attenzione del fratello entrato subito in acqua insieme con il bagnino e altri assistenti ai bagnanti degli stabilimenti vicini. Purtroppo è finita nel peggiore dei modi. Le indagini chiariranno se ci siano responsabilità. Il sindaco di Anzio Aurelio Lo Fazio ha espresso «profondo dolore per la seconda tragedia del mare avvenuta ad Anzio nel giro di pochi giorni e vicinanza alle famiglie delle due vittime».
26 luglio 2025 ( modifica il 27 luglio 2025 | 00:17)
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