LETTERA APERTA A TRIDICO

Da medico in pensione, con una vasta ma ormai sterile esperienza, mi permetto di suggerire a Pasquale Tridico che, se non verra istituito uno STATO DI EMERGENZA, l’assistenza sanitaria pubblica calabrese è destinata al progressivo e inarrestabile degrado.

A lui cordialmente mi rivolgo perche l’attuale governance ha già fallito (come altre del passato).

La sua ‘campagna’ elettorale sulla sanità è densa di propositi che, per quanto apprezzabili, non ‘scaldano’ le ragioni e i cuori dei sofferenti (e dei sani) o addirittura sono ‘scontati’ rimbombando dai megafoni di gran parte dei candidati, a destra e a manca.

Credo che dovrebbe dichiarare, con adeguata enfasi, che, se eletto, chiederà al governo la DICHIARAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA SANITARIA, per morti e feriti come in un sisma di massimo grado, con l’autorizzazione a provvedimenti immediati per le assunzioni e le strumentazioni e l’abolizione ‘in primis’ dei rimborsi per la mobilità passiva (da trasferire a carico dello stato).

Oltre alle migrazioni di giovani sanitari, i calabresi già rimpinguano le altre regioni con le spese a proprio carico per viaggi, pernottamenti, visite specialistiche e garantiscono la piena funzionalità delle loro strutture sanitarie pubbliche e private mentre perfino i ‘nostri ‘servizi per l’emergenza stanno collassando.

Poiche, ovviamente, tale richiesta non verrà accolta, Tridico dovrebbe precisare che denuncierà alle autorità competenti quelle situazioni che, per mancata o inidonea assistenza, hanno le caratteristiche di un REATO. Eguale dichiarazionie dovrebbero fare tutti i candidati che lo sostengono.

CESARE PERRI

Già Direttore di un dipartimento di salute mentale con incarichi di coordinamento regionali, docente universitario, autore di numerose progetti, pubblicazioni e saggi scientifici.