Il Coordinamento nazionale arbitri Slc-Cgil, sindacato degli arbitri, ha infatti criticato la scelta di dotare gli arbitri della RefCam. Non tanto per l’impaccio, col dispositivo che pesa solo 6 grammi, quanto al peso psicologico che essa ha sui direttori di gara. Giuseppe Fonisto, infatti, la tecnologia “aumenta responsabilità e pressioni sugli arbitri, la Figc continua a non riconoscere un adeguato compenso e le giuste tutele economiche”. L’accusa è che la Federazione “trae nuovi introiti senza destinare risorse né all’attività di base né ai giovani arbitri, ai quali va comunque garantito l’ingresso gratuito alle manifestazioni, come sancito dalle tessere associative. Non è un privilegio, è un diritto. Gli arbitri non sono manodopera a costo zero: il valore economico generato appartiene agli arbitri e deve restare all’organizzazione arbitrale”.