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Redazione Economia
La vicepresidente esecutiva della Commissione Ue sottolinea come Google «gestisce l’offerta, la domanda e l’abbinamento della pubblicità online: in questo modo ha creato un quasi monopolio»
«Dobbiamo eliminare il dominio di Google e prevenire nuove violazioni. La soluzione migliore potrebbe essere uno spezzatino, anche se dipenderà dai rimedi presentati dalla big tech, che può sottoporci alternative meno impattanti e comunque idonee a raggiungere lo scopo. Altrimenti sarà la Commissione a decidere». Così la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Teresa Ribera, in un’intervista a Milano Finanza e a Class Cnbc. Per Ribera la web tax imposta da alcuni Stati membri è giusta perché tocca una forma di ricchezza «che può essere tassata per rafforzare i servizi pubblici».
Google «gestisce l’offerta, la domanda e l’abbinamento della pubblicità online: in questo modo – osserva la giurista spagnola, già ministra del governo Sanchez – ha creato un quasi monopolio perché è in grado di influenzare gli utenti e la maggior parte delle imprese che vogliono fare annunci su internet. Era necessario intervenire applicando le leggi antitrust ed è quello che abbiamo fatto».
Quanto al settore bancario Ribera afferma che «le norme europee limitano e descrivono in modo chiaro le ipotesi in cui la politica può incidere su queste operazioni». Sull’automotive infine spiega che «sarebbe strano tornare indietro», dice. «Ora, però – sottolinea – dobbiamo evitare una sovra-concentrazione di incentivi sulla mobilità sostenibile privata, altrimenti sottrarremmo risorse ad altri campi ugualmente importanti e più in ritardo».
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13 settembre 2025 ( modifica il 13 settembre 2025 | 11:36)
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