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Redazione Economia
Questi temi ora traballano a causa delle «vicende internazionali che non dipendono dal governo». Allo studio c’è l’idea di «estendere la flat tax anche a qualche forma di retribuzione dei lavoratori dipendenti»
Il taglio delle tasse per i redditi fino a 60 mila euro, di cui ha parlato la stessa premier Giorgia Meloni nelle ultime settimane, e la nuova rottamazione delle cartelle che da tempo chiede la Lega ora traballano. Lo dice il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che fa fatica a tenere i cordoni della borsa: «Quella che Salvini chiama la rottamazione delle cartelle» e la riduzione delle «aliquote fiscali» al «ceto medio» costituiscono un «quadro su cui c’era una sicurezza», e che «lo dico con grande franchezza, si è complicato un po’ con tutte le vicende che a livello internazionale sono divampate e che non dipendono dal governo». Queste le parole di Giorgetti durante un incontro della campagna elettorale della Lega Valle d’Aosta in vista delle regionali del prossimo 28 settembre. Che poi aggiunge: «Quello che stiamo ragionando adesso è di estendere in qualche modo la flat tax anche a qualche forma di retribuzione legata ai lavoratori dipendenti». Non subito però: Giorgetti parla di un «percorso che richiede prima di tutto la bonifica del bilancio pubblico, come stiamo cercando e come in parte siamo riusciti a fare. Ma è un percorso che sta andando avanti, progressivamente».
«Abbiamo sostanzialmente un orizzonte di bilancio di tre anni che ci dà garanzie di mantenimento, di galleggiamento. Questo prevedeva naturalmente un passaggio importante che a questo punto è quello che noi abbiamo immaginato sotto due fronti», ha spiegato Giorgetti aggiungendo appunto che però la situazione si è complicata alla luce dell’incertezza internazionale.
Quali sono questi due fronti? «Uno – ha detto il ministro – che è un po’ la chiusura del passato, quella che Salvini chiama la rottamazione delle cartelle. Noi abbiamo 20 milioni di italiani che hanno cartelle esattoriali scadute in mano, per due di esse è sostanzialmente impossibile farvi fronte se non pregiudicando l’attività normale, l’attività commerciale, l’attività economica attuale. Quindi quello su cui stiamo lavorando, che intendiamo portare in legge di bilancio è una, chiamiamola, così, `chiusura delle relazioni su base pluriennale´ di tutta questa enorme massa di crediti fiscali, di debiti fiscali che è lì da tanto tempo e che in qualche modo da un lato per gli interessati è una specie di pietra al collo, e per lo Stato è un qualcosa, noi lo chiamiamo magazzino fiscale, che non si smobilizza mai e che non dà nessun tipo di entrata».
E il taglio all’Irpef . «Dall’altro lato ovviamente l’obiettivo – ha proseguito Giorgetti – è di ridurre ulteriormente le aliquote fiscali, ma questa volta alzando un po’ l’asticella, e quindi andando a toccare quello che viene definito ceto medio, che in questi anni è quello un po’ che, non dico che è scomparso, ma che è rimasto compresso tra quelli che, beati loro, guadagnano tanto, e quelli che, diciamo così, sono sulle classi di reddito più basse».
Ma vediamo nel dettaglio le due misure di cui parla Giorgetti.
Il taglio Irpef
Per il taglio dell’Irpef per il ceto medio servono 4 miliardi. L’idea è di ridurre l’aliquota del secondo scaglione dal 35% al 33% e di modificare gli scaglioni: dal 2024 le aliquote sono passate da quattro a tre per l’accorpamento in un’aliquota unica al 23% per i redditi fino a 28 mila euro. Questo nuovo cambiamento prevede la riduzione della seconda aliquota dal 35 al 33% e l’aumento della fascia di reddito a cui si applica da 50 mila a 60 mila euro lordi.
Secondo le stime della Fondazione nazionale dei commercialisti, il risparmio sarebbe di oltre 627 euro per chi ha una reddito di 40 mila euro lordi, di circa 348 euro per chi arriva a 50 mila euro lordi e di 440 euro per chi arriva a 60 mila euro.
Nuova rottamazione
La nuova rottamazione che vorrebbe la Lega, da 2-3 miliardi, sarebbe la quinta: avrebbe una rateizzazione estesa con un piano di 120 rate in 10 anni, tutte uguali e senza interessi. Ci sarebbe la possibilità di saltare fino a 8 rate senza decadere dal beneficio e non sarebbero previste maxi rate iniziali, a differenza della quarta rottamazione.
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13 settembre 2025 ( modifica il 13 settembre 2025 | 19:53)
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