Terzo posto per Fabio Di Giannantonio nella Sprint odierna: un risultato che si aggiunge alla terza e alla seconda posizione conquistate rispettivamente a Barcellona e in Ungheria, sempre nella gara corta del sabato. 

Sulla giornata di oggi… 

“Mi aspettavo un po’ di più dalla qualifica, abbiamo fatto un grande step con la moto e mi aspettavo di avere il potenziale per la prima fila o al limite la seconda. Invece siamo in terza fila, quindi è sempre un po’ più difficile partire settimi e ambire al podio, sopratutto in una pista dove si passa difficilmente come a Misano. Però ho fatto una super partenza, poi avevo Fabio davanti che andava un po’ più lento di me, e quindi stavo cercando il modo di passarlo. E poi, come hai detto tu, alla fine è stato molto difficile perché Morbidelli spingeva, non mi lasciava un minimo di spazio e mi ha portato veramente a spingere. Però l’abbiamo portato a casa: è il mio primo podio a Misano con la MotoGP, quindi super contento e allo stesso tempo concentrato per domani”

Per domani l’obiettivo è il podio o qualcosa di più?

“Non mi interessa il risultato, voglio essere concentrato, fare bene, fare una bella gara, una bella prestazione e poi vediamo alla fine dove siamo arrivati”

Sei tornato bambino col casco, quante emozioni…

“Forse è il più bel casco che abbia mai messo perché mi emoziona veramente tanto. Nonostante me l’avete chiesto in tanti, mi emoziona sempre parlare di questo casco, è veramente speciale perché è proprio il sogno di un bambino che si realizza, correre con la moto dei suoi sogni, la MotoGP, e salire sul podio nelle gare di casa, guidare la Ducati, nel team di Vale. Questo è un casco che sento veramente tanto: ho sicuramente fatto caschi più belli esteticamente, ma questo è bello proprio dentro”

C’erano Valentino Rossi e Lando Norris che ti guardavano…

“Sì, c’erano un botto di persone veloci. Ho conosciuto Lando, che ho sempre stimato perché secondo me è un figo, è uno dei piloti che stanno cambiando un po’ anche lo sport fuori dalla pista, come ha fatto anche Vale in passato: è bello conoscere personaggi di questo tipo”

È stato più complicato guardare davanti o vedersi dalle spalle di Franco Morbidelli?

“Franco ovviamente mi ha messo sotto pressione perché lo avevo sempre così vicino, poi ambivamo entrambi al podio, si sa che è differente fare quarto o terzo. Mi aspettavo che spingesse e infatti spingeva. Allo stesso tempo cercavo di fare il mio ritmo e cercare di spingere il più possibile per non perdere dai piloti davanti. È stata una gara complicata, magari con pochi sorpassi, ma sicuramente tosta, impegnativa”

Hai fatto anche qualche errorino a un certo punto?

“Abbiamo lavorato tanto sulle mappe di elettronica, soprattutto in frenata, ma secondo me ho fatto un errore di valutazione, chiedendo delle cose sbagliate. Stavo sempre toccando la pulsantella per capire quale mappa andasse meglio per ogni curva, quindi è stato un errore di concentrazione. Ho frenato tanto tardi con la mappa sbagliata e in quel giro non ho chiuso la linea”

Quindi per domani c’è un possibile progresso mettendo a posto queste cose?

“Non voglio sempre pensare a fare ancora di più, voglio soltanto fare il mio, lavorare bene, cercare di mettermi più a mio agio possibile per fare 27 giri, che sono tanti a Misano. Voglio portare il mio passo, il mio ritmo, il mio potenziale e poi vediamo a fine gara dove siamo”