Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha risposto alle polemiche che lo hanno coinvolto nelle ultime settimane confermando l’intenzione di non cedere alle sollecitazioni della Lega, scettica nei confronti dei vaccini e in particolare dell’obbligo vaccinale in vigore per i bambini. «Rivedere l’obbligo vaccinale? Non esiste. Non è nel programma del centrodestra e nessuno me ne ha mai parlato. Ognuno ha le sue idee ma questa cosa non è all’ordine del giorno», ha detto Schillaci.
Le polemiche erano iniziate ad agosto, quando Schillaci aveva prima nominato e poi revocato il NITAG, il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni, ovvero un organismo indipendente composto da esperti che ha il compito di dare pareri scientifici sui vaccini e consigli sulle politiche vaccinali. Tra i nuovi componenti c’erano Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, due medici noti per avere espresso pubblicamente opinioni scettiche o quantomeno ambigue sui vaccini contro il COVID-19 e sui vaccini pediatrici in generale.
La loro nomina, da cui si era dissociato lo stesso Schillaci, aveva creato grosse polemiche, e spinto decine di migliaia di medici e scienziati, tra cui il premio Nobel Giorgio Parisi, a firmare un appello per chiederne la rimozione. Secondo le ricostruzioni, Schillaci non era al corrente della nomina dei due medici scettici, che sarebbe stata fatta da altre persone dentro al suo ministero.
«Il comitato sui vaccini? Certo, rifarei tutto», ha detto il ministro al Fatto Quotidiano e al Messaggero. «Quella commissione a dire il vero non è mia, negli anni passati non era stata mai convocata. Non conosco di persona questi due medici. So solo che di vaccini e vaccinazione devono parlare i medici esperti di questa materia».
Secondo Schillaci, sui vaccini non si dovrebbe scherzare e non si dovrebbe fare troppa politica. Le parole del ministro sono un evidente riferimento alla Lega e in particolare al leader Matteo Salvini, che nelle ultime settimane lo ha criticato più volte. Salvini ha sfruttato le polemiche per la gestione delle nomine del NITAG per rilanciare la contrarietà della Lega all’obbligo vaccinale in vigore per i bambini. «Dirsi dubbiosi sull’obbligo vaccinale, che non c’è nella maggior parte dei Paesi europei (in realtà l’obbligo vaccinale esiste anche in altri paesi, ndr), non penso sia antiscientifico, penso sia di buonsenso», aveva detto Salvini.
In Italia l’ultima legge sull’obbligo vaccinale fu approvata nel 2017, con il decreto Lorenzin, che prende il nome della ministra della Salute dei governi Renzi e Gentiloni Beatrice Lorenzin. La legge prevede l’obbligo per tutti i bambini e ragazzi fino a 16 anni di effettuare dieci vaccinazioni. L’obbligo si era reso necessario a causa di un grave calo della copertura vaccinale per una serie di malattie molto pericolose, tra cui il morbillo. I bambini che non hanno ricevuto le dieci vaccinazioni (tranne quelli che non lo hanno fatto per ragioni mediche) non possono frequentare asili nido e scuole materne.
Da anni Salvini sostiene che questi obblighi siano troppo pressanti, comportino rischi per i bambini e possano essere il frutto di pressioni da parte delle case farmaceutiche allo scopo di aumentare le vendite di vaccini. Non esistono prove di nessuna di queste affermazioni, e l’idea che le vaccinazioni obbligatorie possano essere particolarmente dannose non ha alcun riscontro scientifico.