«La libertà di volere ancora tutto». È quell’Ancora che, forse, fa la differenza. La scrittrice Nadia Terranova, finalista al Premio Strega 2025 con il suo romanzo Quello che so di te (Guanda), è stata una delle protagoniste di ieri al Tempo delle Donne.Ce la possiamo permettere davvero la libertà di desiderare ancora tutto?
«Mi piace moltissimo quell’“Ancora tutto”, perché le donne lo hanno già detto: vogliamo tutto. Vogliamo il pane e le rose. Oggi non siamo disposte a fare dei passi indietro».
Che nel concreto significa?
«Per esempio, non vogliamo rinunciare alla possibilità di essere madri ed è giusto che la società se ne faccia carico. Chi lo desidera, deve poter essere al contempo madre e donna realizzata nel lavoro. Rivendichiamo la libertà di scegliere di essere o di non essere madri, e deve essere una decisione personale, non dettata dalla società».
Sta vivendo un momento di grande riconoscimento professionale. Questo la rende più libera?
«È bello quando un libro viene riconosciuto, i due mesi dello Strega sono stati intensi ma c’era poco spazio per altro. La prima cosa che ho fatto, dopo, è stato staccare tutto. Mi sono anche tolta dai social. Avevo bisogno di recuperare un tempo privato, fatto di amici, famiglia e soprattutto di scrittura. Mi ha rigenerata».
Fuori dai social non teme di allontanarsi dai lettori?
«La mia email è pubblica, si trova sul mio sito, mi scrivono e io rispondo a tutti. Ho anche una newsletter, si chiama Un posto piccolo, come il libro di Jamaica Kincaid, esce tutti i 21 del mese. In essa racconto cosa ho fatto, le letture che voglio condividere, magari do qualche indizio sulla mia scrittura. Non l’ha detto nessuno che gli scrittori debbano essere sempre presenti».
Amori, soldi, potere: sono le tre sfumature analizzate nel TDD di quest’anno. Il potere per lei?
«Il mio rapporto col potere è cambiato, dopo molti dubbi su questa parola, quando ne ho spostato il significato: non potere su qualcuno o qualcosa, ma il potere di fare, di elevare le conoscenze. Mi è sembrata così una parola bellissima, che ti permette di fare un salto».
Sono belli anche i soldi?
«Il tema dei soldi è interessante. Le donne non sono storicamente abituate a guadagnare, il loro rapporto col denaro è ancora giovane. Oggi ci si deve misurare con la possibilità economica, come già evidenziava Virginia Woolf quando sanciva l’importanza di una rendita».
E l’amore?
«Facciamo tutto per amore. E deve sempre renderci felici. Sono felice anche quando mi innamoro di una storia che poi diventerà un libro. È come una cotta. Ne sto covando una nuova».
14 settembre 2025 (modifica il 14 settembre 2025 | 09:43)
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