Israele preme su Gaza City, 280 mila in fuga verso sud. Netanyahu: “Uccidere i capi di Hamas metterebbe fine alla guerra”. Morto in un raid dell’Idf un giovane calciatore dell’Al-Hilal a Gaza, colpito insieme a 14 membri della sua famiglia. Il ministro della Difesa, Katz: “L’uragano continua a colpire”. Sumud Flottila, le imbarcazioni partite da Augusta. Crescono paesi che vogliono Eurovision senza Israele.
12:22
Ordine di evacuazione per l’area del porto di Gaza
A poche ore dal primo avviso, il portavoce in arabo delle Idf, il tenente colonnello Avichay Adraee, ha pubblicato un secondo avviso per i residenti dell’area del porto di Gaza e del quartiere di Rimal, invitandoli ad “evacuare verso sud”. Il testo, diffuso anche sui media, recita: “A tutti coloro che non hanno ancora evacuato l’area: le Idf attaccheranno presto l’edificio a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas al suo interno o nelle sue vicinanze. Per la vostra sicurezza, dovete evacuare immediatamente verso sud, nella zona umanitaria di Al-Mawasi”.
11:48
Wafa: almeno 11 i palestinesi uccisi nelle ultime ore
Almeno 11 palestinesi, tra cui alcuni richiedenti aiuti, sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti domenica mattina, mentre gli aerei da guerra e l’artiglieria israeliani continuavano ad attaccare Gaza City e Rafah, secondo fonti mediche e corrispondenti dell’agenzia palestinese Wafa. In uno degli attacchi più sanguinosi, sette civili sono rimasti uccisi e altri sono rimasti feriti dopo che un raid aereo israeliano ha colpito un edificio residenziale nel quartiere di Al-Hawa, nel sud di Gaza City. Le squadre di soccorso continuano a cercare sopravvissuti sotto le macerie. Altri quattro palestinesi sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti poi quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco su un gruppo di civili in attesa di aiuti nel nord di Rafah, nella parte meridionale della Striscia. Fonti mediche hanno inoltre riferito che almeno altre cinque persone sono state uccise e 35 ferite in una serie di attacchi aerei e bombardamenti in corso che hanno colpito diverse zone di Gaza City dalle prime ore del mattino. Inoltre, sono in corso bombardamenti di artiglieria nel sud di Khan Younis, con diverse aree sotto attacco continuo.
10:24
Tulkarem, l’esercito israeliano annuncia la distruzione di alberi e colture in 20 ettari di terreno appartenente a palestinesi
L’esercito di occupazione israeliano ha emesso un nuovo ordine che impone la distruzione delle colture in circa 20 ettari di terreno agricolo di proprietà palestinese a Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale, secondo fonti locali. Il territorio preso di mira si estende dai bacini di raccolta delle acque reflue a ovest di Tulkarem, attraverso l’area vicina al checkpoint israeliano di Netzani-Oz, fino all’area di Bir al-Sikka, adiacente al quartiere Shweika a nord della città. L’ordine militare include lo sradicamento di alberi presumibilmente allo scopo di “proteggere” il vicino insediamento israeliano di Bat Hefer, a nord di Tulkarem. La giustificazione fornita rientra in quelle che Israele definisce “misure di sicurezza”, sebbene i gruppi per i diritti umani affermino che tali azioni facciano parte di una più ampia politica di espansione degli insediamenti mascherata da preoccupazioni di sicurezza. L’ordinanza stabilisce che l’attuazione avrà inizio entro 24 ore, concedendo ai proprietari terrieri solo un breve lasso di tempo per presentare obiezioni. Le autorità palestinesi hanno dichiarato che la decisione minaccia i mezzi di sussistenza di decine di agricoltori palestinesi, i cui terreni si trovano nelle aree colpite. Segna inoltre un’ulteriore escalation negli sforzi di Israele per consolidare il controllo sui terreni agricoli nella Cisgiordania occupata. Secondo Amir Daoud, Direttore Generale per l’Editoria e la Documentazione della Commissione Palestinese per la Resistenza al Muro e agli Insediamenti, l’ordine per Tulkarem fa parte di una tendenza crescente. “Dall’inizio del 2025, le autorità di occupazione hanno emesso 22 ordini militari per sradicare alberi con il pretesto di misure di sicurezza”, ha dichiarato Daoud in una nota. Ha aggiunto che questi ordini hanno preso di mira un’area totale di 60 ettari, segnando un aumento senza precedenti degli sforzi di confisca di terreni mascherati da necessità militari.
10:10
Un attacco dell’Idf ha raso al suolo un altro edificio residenziale a Gaza City
Un attacco dell’aeronautica militare israeliana (Idf) ha raso al suolo un edificio residenziale a Gaza City. Poco prima, l’esercito di Israele aveva diffuso un avviso di evacuazione per i palestinesi residenti nelle vicinanze di un grattacielo nel quartiere Rimal. “Le IDF colpiranno presto l’edificio a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas al suo interno o nelle vicinanze”, aveva affermato il portavoce in lingua araba delle IDF, il colonnello Avichay Adraee.
06:32
L’ex capo dell’Idf: “A Gaza finora 200 mila tra morti e feriti”
Il bilancio ufficiale delle vittime fornito dalle autorità di Gaza controllate da Hamas – 64.718 palestinesi uccisi e 163.859 feriti – che il governo israeliano ha sempre accusato di essere falsato, e che l’Onu invece considera sottostimato, trova inaspettate conferme. L’ex capo di stato maggiore dell’Idf, Halevi, ha ammesso durante un incontro nel sud di Israele che le vittime della guerra a Gaza, tra morti e feriti, sono «oltre 200.000». Questa, ha detto, «non è una guerra gentile. Ci siamo tolti i guanti fin dal primo minuto. Purtroppo non prima», intendendo prima del 7 ottobre.
Leggi l’articolo di Gabriella Colarusso
L’ex capo dell’Idf: “A Gaza finora 200 mila tra morti e feriti”
dalla nostra inviata Gabriella Colarusso
14 Settembre 2025
06:09
Famiglie ostaggi contro Netanyahu: “Ogni rinvio è un pericolo mortale”
Migliaia di persone, tra cui famiglie di ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e ex ostaggi, sono scese in piazza a Tel Aviv come ogni sabato, stavolta per condannare l’attacco in Qatar e per sollecitare ancora una volta un accordo per riportare a casa i loro cari, sottolineando che “ogni giorno di ritardo è un mortale pericolo” e indicano nella persona del premier Benyamin Netanyahu “l’unico ostacolo al raggiungimento di un accordo”. La folla si è radunata come di consueto in quella che è stata ribattezzata la piazza degli Ostaggi.
00:31
Medio: Rubio da Netanyahu per discutere annessione Cisgiordania
Il segretario di Stato Usa Marco Rubio dovrebbe discutere, nel suo viaggio in Israele, della possibilità di un’annessione israeliana di parti della Cisgiordania occupata in risposta all’annunciato riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di numerosi Paesi occidentali entro la fine del mese, all’assemblea generale dell’Onu. Lo riferisce Axios citando funzionari israeliani e statunitensi. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo un funzionario israeliano, vuole capire nel suo incontro con Rubio se Trump sosterrebbe l’annessione nonostante il rischio di un collasso degli Accordi di Abramo già minacciato dagli Emirati. Due funzionari israeliani hanno detto a Axios che Rubio, in riunioni private, ha fatto intendere di non opporsi alle annessioni in Cisgiordania e che l’amministrazione Trump non si metterebbe di traverso.
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