Riceviamo e pubblichiamo la lettera del lettore Giuseppe Carbone.
“Spero nessuno me ne voglia se mi permetto di contraddire un lettore che ritiene che ci sono stati 80 anni di fallimenti nella Sanità Savonese.
Anche io non conosco il consigliere regionale del Pd Roberto Arboscello, così come mi è ignota l’identità del commentatore che manda ‘stilettate’ allo stesso, quindi nulla di personale può essere visto in questa mia. Farebbe però piacere sapere che chi scrive ha il coraggio di firmarsi quando enuncia certe ‘verità’.
Premessa: Non conosco l’età del lettore in questione, ma visto che manda ‘stilettate’, direi che debba essere piuttosto giovane: le persone più mature non usano coltelli o stiletti e, soprattutto, si firmano quando hanno qualcosa da dire… e mi si perdoni l’ironia.
Quando nel 1973 la Sanità pubblica si modernizzò e diventò Usl, sopravvenendo alla precedente Inam, a parte i soliti, comprensibili problemi dovuti al cambio gestionale, tutto filò relativamente liscio e, pur essendo ancora le strutture poco adeguate, comunque il cittadino aveva un servizio sanitario di prim’ordine, escludendo l’immissione di un ticket medico nel 1982 che causò non pochi malcontenti ma ben giustificato dall’abuso dell’uso della sanità da parte della popolazione.
Poi, verso la fine del 1992, subentrò un ulteriore cambiamento di gestione da Usl ad Asl, e qui cominciarono i primi guai seri: le lobby che anelavano al potere allora, più o meno capitanate dall’onnipresente On. Andreotti, cominciarono a mordere il freno per un cambiamento sostanziale del sistema sanitario, essendosi accorte della ricca pastura che offriva. I vari governi succedutesi, – d’Amato, Ciampi, etc, erano tutte figure molto vicine ad Andreotti e alla sua corrente. Il cambiamento vero e proprio fu avanzato dall’allora On. Berlusconi… leader di Forza Italia… quando nel 1994 divenne a sua volta Presidente del Consiglio. Suggerisco di leggere con attenzione il suo famoso ‘Patto con gli Italiani’, libercolo inviato a tutte le famiglie a quei tempi, contenente varie frasi che potrebbero spiegare il decadimento della società come la si conosceva per formare poi questo guazzabuglio in cui oggi ci troviamo. A saperlo leggere, ovvio…
Tutti gli altri Pdc furono più che altro figure di relativamente poco conto tenute più o meno in ostaggio dagli emergenti partiti più o meno di centro o destra che in qualche modo si opposero all’effettivo funzionamento dello Stato. In effetti, guardando alle statistiche, si riscontrano, a partire da questo periodo (inizio anni ’90), un incremento delle indagini di Polizia e Guardia di Finanza con relative condanne – poi regolarmente disattese – dei vari personaggi di spicco nell’ambiente politico, alcuni dei quali ce li troviamo oggi al governo con varie mansioni. Tutti legalmente innocenti, ovvio.
Quindi, dare la colpa al Pd – che fra l’altro allora non esisteva – per il degrado del Servizio Sanitario Nazionale mi sembra quantomeno di parte e sinceramente disonesto. Voglio presumere non dovuto ad ignoranza della vera storia dei fatti, che sono sotto gli occhi di tutti per essere verificati. Basta andare a cercare… Che poi anche il Pd abbia avuto mani in pasta nel distruggere le Asl…ma certo! E chi lo nega? Ma non ne fu la causa, semmai un effetto collaterale…
Quando il Ssn funzionava, non c’erano personaggi di questo governo affiancati ai governi di allora. Ci sarà un motivo? Può essere che io mi sia un po’ disamorato della politica grazie ai personaggi odierni che la compongono, però un grande fondo di verità c’è.
Spero che il lettore suddetto non me ne voglia, ma quando si parla di fatti storici bisognerebbe essere un po’ più precisi e un po’ meno drammatici. E, soprattutto, onesti con sé stessi”.