VENEZIA – Sembra destinato a non concludersi in tempi brevi lo “scontro” che, ormai da anni, vede contrapposti il docente di Scienze religiose Alessandro Tamborini e l’ex parroco di San Salvador, don Massimiliano D’Antiga, ridotto allo stato laicale a seguito del procedimento innescato proprio da una serie di segnalazioni di Tamborini, relative ad una presunta cattiva gestione della parrocchia.

La taglia

Tamborini ha annunciato di aver messo a disposizione una “taglia” di 20mila euro a favore chi sarà in grado di fornire «notizie certe di qualsiasi attività ministeriale» svolta da D’Antiga, «stante la gravità di reati canonici e il precipuo dovere di ogni fedele di preservare e difendere la Santa Chiesa». Tamborini ha scritto al patriarca Francesco Moraglia e al Vaticano chiedendo che «si accertino le numerose segnalazioni di fedeli e cittadini circa attività illecite di ministero sacro ancora esercitate dal D’Antiga Massimiliano, nonostante la sentenza suprema e inappellabile di Sua Santità Papa Francesco di “riduzione allo stato laicale”, provvedimento emesso nel dicembre 2020 grazie alle mie denunce». In sostanza il docente di Scienze religiose chiede di verificare, sulla base di quanto gli sarebbe stato riferito da alcuni fedeli, se l’ex parroco prosegua «in condotte legate al culto e ai sacramenti», pur non potendolo fare. La “guerra” tra Tamborini e D’Antiga sta proseguendo da anni tra denunce e contro-denunce, alcune delle quali approdate a processo.