La Williams esce da Monza parzialmente soddisfatta: sei punti all’attivo e P5 nei costruttori sempre più blindata. Alexander Albon ha infatti chiuso la gara al settimo posto grazie ad un’ottima strategia, mentre Carlos Sainz ha concluso appena fuori dalla zona a punti, in undicesima posizione. Lo spagnolo ha riscontrato difficoltà nell’utilizzo della batteria ed ha perso tempo al momento del contatto con Oliver Bearman. Il Team Principal James Vowles analizza tutti questi aspetti nel classico debrief che la Williams concede pubblicamente.

Vowles: “Weekend tutto sommato positivo, ma dobbiamo migliorare la qualifica”

L’ex ingegnere della Mercedes ha tratto un bilancio del weekend brianzolo: “Nel complesso è stato un weekend positivo. Alex ha conquistato 6 punti che ci permettono di allungare in classifica, nonostante una griglia così ravvicinata. Non siamo però pienamente soddisfatti: Carlos non ha segnato punti. Il suo passo c’era, ma sfortunatamente la sua rimonta è stata fermata da un incidente con Bearman.”

Secondo Vowles, ecco dove sarebbe finito l’ex pilota Ferrari senza il contatto con la Haas: “Senza l’incidente avrebbe concluso in nona posizione, forse anche ottava se vogliamo essere ottimisti. Aveva un passo migliore di Ollie e delle vetture davanti. Forse non sarebbe riuscito a superare Bortoleto, ma grazie alla penalità di Kimi (Antonelli) sarebbe finito nono”.

La scuderia di Groove ha messo in mostra un ottimo passo gara, ma resta in difficoltà in qualifica, in particolare con le mescole più morbide. Ne sono prova le partenze arretrate di Sainz e Albon, scattati rispettivamente dalla tredicesima e dalla quattordicesima posizione: “Un altro aspetto negativo è che come team non riusciamo ancora a massimizzare le qualifiche, e su una griglia così corta ogni dettaglio conta. Per fortuna, la macchina in gara è molto veloce e ci permette di recuperare.”

Vowles: “Ecco il motivo della differenziazione delle strategie”

 Alexander Albon è stato Il primo a partire con la gomma dura, una scelta che si è rivelata vincente. Con quasi tutti i piloti impegnati a portare la media per oltre tre quarti di gara, la strategia del thailandese ha pagato soprattutto nella seconda parte del primo stint, quando la sua mescola era in condizioni migliori, e nel secondo, più breve, stint, dove il grip superiore del compound medio gli ha permesso una rimonta di grande efficacia. Vowles ha poi spiegato come si arrivi a concepire strategie di questo tipo: “Le strategie in F1 si basano su milioni di simulazioni che cercano di prevedere cosa potrebbe succedere in gara. Il primo passo è capire con che gomme partiranno i nostri rivali, e in questo caso il modello ci ha dato ragione. Piccoli dettagli possono cambiare molto la gara, come la scelta della gomma di chi parte nella top ten: noi pensavamo che Lewis partisse con la dura, invece non è stato così, e questo può influenzare la gara attorno a lui.”

Un momento cruciale è rappresentato dai primi giri, quando chi monta gomme più morbide può godere di un netto vantaggio anche con una vettura meno competitiva. Questo rischia di bloccarti nel traffico, soprattutto perché l’aria sporca rende oggi i sorpassi molto più difficili. A ciò si aggiunge la maggiore probabilità di Safety Car in partenza, che penalizza ulteriormente chi sceglie mescole più dure. La somma di questi fattori ha portato la Williams a differenziare la strategia, con Sainz che partiva P13 su media e Albon in P14 su dura: “Simuliamo anche la partenza: le gomme dure partono più lente, ma poi come ti riprendi? E se la gomma va più veloce o più lenta del previsto? Analizzando tutto insieme, le simulazioni ci indicano la strategia migliore. Tra le cose che erano emerse c’era la possibilità di una safety car: per questo abbiamo fatto partire i due piloti con gomme diverse, così da coprire più scenari. Partire entrambi con dure può essere un vantaggio se la macchina è veloce, ma rischioso se entra la safety car nei primi giri, dove le macchine sono più vicine. Abbiamo quindi scelto di differenziare le strategie come gioco di squadra” afferma Vowles.

Vowles: “Sainz non aveva un vero problema alla batteria”

Nei giri trascorsi alle spalle di Bearman, Sainz si è più volte lamentato via radio con messaggi del tipo “la batteria è uno scherzo”. Nelle interviste successive ha attribuito il problema alla scarsa velocità a fine rettilineo della sua FW47, che gli impediva di completare il sorpasso sulla Haas. Il numero 55 è comunque riuscito a portare a termine l’attacco, salvo poi entrare in contatto alla Roggia. Vowles, però, entra nel merito della questione, rifiutando di catalogare il fenomeno come un vero e proprio ‘problema’: “In realtà non si trattava di un grosso problema. L’hardware Mercedes è eccellente e il software e i sistemi che abbiamo sviluppato insieme a loro negli anni sono di ottima qualità” commenta il Team Principal della Williams.

Sainz (Williams)

Carlos ha parlato così perché ha percepito delle differenze nel deployment rispetto alla Ferrari. Monza è uno dei circuiti dove si nota di più che “siamo a corto di energia” (proprio perché ci sono poche zone di ricarica e molti rettilinei) e quindi la differenza tra le due strategie di deployment diventa più evidente.”

 Queste informazioni da parte di Sainz saranno molto utili per il futuro: ”Le informazioni che ci ha fornito Carlos ci hanno aiutato a capire come possiamo migliorare sotto questo aspetto e ci sono utili per il futuro, per capire in che cosa la Ferrari è diversa da noi. Ma, come avete visto con Alex per esempio, con lo stesso hardware e software si possono ottenere grandi risultati. E come avete visto con Carlos, una volta che abbiamo preso il pieno controllo della situazione come squadra, è riuscito a superare Bearman.”

Vowles sulla penalità di Sainz in Olanda: “Ecco perché abbiamo aspettato così tanto a presentare ricorso”

C’era ancora una questione aperta che non riguarda Monza, bensì il weekend di Zandvoort. In Olanda, infatti, Sainz è stato penalizzato con 10 secondi per il contatto con Lawson alla curva Tarzan, una decisione che ha suscitato non poche polemiche nel paddock e tra gli appassionati. La Williams ha scelto di presentare ricorso il giovedì, poco prima della scadenza delle 96 ore previste dal regolamento: ”La decisione di richiedere un diritto di revisione è stata presa il lunedì. Volevo assicurarci di rifletterci sopra la domenica, senza reagire d’impulso, ma rivedendo le immagini il lunedì e confrontandoci con Carlos prima di decidere se procedere”. La FIA ha poi accolto la revisione richiesta dalla Williams, togliendo la penalità a Sainz.

Lawson (Racing Bulls), Sainz (Williams)

Vowles ha quindi spiegato nel dettaglio come si articola il processo e perché sia fondamentale sfruttare fino in fondo il tempo a disposizione: “Da quel momento, il processo è il seguente: dobbiamo assicurarci di rispettare tre criteri per il diritto di revisione. Serve un’informazione che non fosse disponibile ai commissari al momento della decisione, deve essere un nuovo elemento, ma soprattutto significativo. Se ci pensiamo, ci sono filmati onboard, dall’elicottero e altre angolazioni dell’incidente, ma tutto ciò era già a disposizione dei commissari quando hanno preso la loro decisione, quindi non soddisferebbe i requisiti per una revisione. Gran parte del tempo è stato dedicato a capire quali prove potessimo raccogliere per presentare il caso nel modo corretto, e come farlo nel modo più completo possibile davanti ai commissari. Abbiamo rispetto per la FIA e i commissari. Non volevamo preparare tutto in pochi minuti, ma presentare un caso solido che valesse il loro tempo e consentisse un confronto adeguato” ha concluso.

Il commento Vowles sulla prima vittoria di Browning in F2

Durante il weekend di Monza ha corso anche la Formula 2. Uno dei piloti dell’academy Williams è stato protagonista proprio la domenica: Luke Browning. L’inglese ha condotto una gara magistrale nonostante le diverse interruzioni causa Safety Car ed è riuscito ad allungare nelle ultime tornate mostrando un’ottima gestione gomma. Browning ha così vinto la sua prima feature race della categoria, davanti tra l’altro agli occhi, visibilmente emozionati, del padre presente tra i tifosi all’Ascari, portandosi al secondo posto in classifica a -21pt dal leader Leonardo Fornaroli. James Vowles ha commentato così la crescita del classe 2002: “Luke mi ha impressionato tantissimo. Negli ultimi due anni è cresciuto molto: quando era in Formula 3 vedevo che aveva tanta velocità, ma non riusciva a tradurla in risultati costanti o a lottare davvero per i titoli. Adesso è al suo primo anno in Formula 2 eppure è già secondo in campionato, nel pieno della battaglia con gli altri.”

I picchi di velocità all’inglese non sono mai mancati, basti osservare i tempi fatti durante il weekend bagnato di Silverstone, in cui era il più veloce in pista. Tuttavia, l’età non più giovanissima rende improbabile per Browning la conquista di un sedile da titolare in Formula 1. Più realistico, invece, che la partnership tra Toyota e Hitech possa favorirne il debutto nell’endurance, proprio con il supporto della casa giapponese.