BERGAMO – Seconda sconfitta di fila per il Lecce che, con un punto in classifica dopo tre gare, sarà chiamato venerdì sera a una significativa reazione, sul piano della prestazione ma anche del risultato, nel match al Via del Mare contro il Cagliari.

In casa dell’Atalanta, dopo un discreto avvio, i giallorossi hanno pagato caro l’errore difensivo in occasione del gol di testa di Scalvini e si sono sciolti come neve al sole, palesando limiti individuali e collettivi.

Anche nel miglior momento della sua partita, il Lecce ha sempre mancato la lettura giusta per la finalizzazione: che fosse un appoggio o un cross, la scelta dell’ultimo passaggio non è mai stata accompagnata né dall’intuito né dalla giusta determinazione.

Più in generale le catene laterali (terzino-mezzala-esterno offensivo) sono cadute nella trappola di Juric che con gli interni e i trequartisti dell’Atalanta è riuscito a scardinare l’iniziale tenuta dei giallorossi.

Il blasone e la qualità dell’avversario potrebbero valere mezzo alibi, ma è l’atteggiamento complessivo della squadra di Di Francesco, a un certo punto parso indolente, ad aver deluso le aspettative. E il bel gol di N’Dri, quando la formazione di Juric aveva un po’ mollato la presa psicologica sulla gara, resta una magra consolazione.

La partita

Nel primo tempo il merito del Lecce è stato soprattutto quello di far giocare male l’Atalanta. I padroni di casa hanno faticato a trovare i tempi e i modi per mettere in difficoltà i giallorossi che, anzi, hanno mostrato trame interessanti in fase di transizione.

Sala ha mandato segnali di confidenza con il pallone e Stulic, davanti, si è messo al servizio della squadra senza che questo compito sembrasse una forzatura. In difesa Siebert ha dato la sensazione di una fisicità non solo coreografica anche se l’errore in occasione del quarto gol dei padroni di casa è di quelli da far accapponare la pelle.

E non è un caso se la prima occasione interessante è maturata al 26’ sul piede di Sottil, ma la sua velenosa conclusione di destra è finita di poco al lato del secondo palo. Per l’Atalanta ha risposto dopo Krstovic, ma Falcone ha dovuto solo seguire con lo sguardo la traiettoria.

La formazione nerazzurra è passata in vantaggio da palla inattiva, approfittando della staticità di una difesa schierata a zona: corner di Zalewski e colpo di testa vincente di Scalvini, lasciato sostanzialmente libero.

La ripresa è stata tutta di marca orobica: il primo gol di giornata di de Ketelaere, al 51’, ha stroncato le velleità degli ospiti e la sortita vincente di Zalewski, al 70’, ha chiuso definitivamente i giochi. La squadra di casa non si è accontentata e al 73’ è andata ancora a segno con il trequartista belga che ha approfittato di un grossolano errore di Sieber troppo lento nel far girare il pallone su pressione dell’avversario.

La marcatura N’Dri al minuto 82 ha regalato al pubblico un bel gesto tecnico che nulla ha aggiunto alla valutazione della gara.

L’episodio

Al 6’ al Lecce viene concessa una punizione sul lato destro del proprio fronte offensivo, all’altezza della trequarti. Dopo aver ottenuto l’arretramento di Sulemana rispetto al punto di battuta, Sottil e Gallo si predispongono finalmente a riprendere il gioco: il primo tocca la sfera, ma il secondo ha lo sguardo rivolto verso l’area di rigore e viene superato dal pallone.

È un malinteso che espone la squadra a un rischio del tutto gratuito, un episodio che sarebbe insolito anche tra i dilettanti e che denota una intesa ancora tutta da costruire e una mentalità forse ancora poco calibrata sulle asperità del campionato.

L’uomo in più

Non potendolo trovare tra i giallorossi qualcuno che meriti una menzione, a meno che non ci si voglia arrampicare sugli specchi, bisogna guardare dall’altra parte del campo dove De Ketelaere ha fatto la differenza: è bastato che lui premesse un po’ sull’acceleratore che la partita ha preso una piega favorevole all’Atalanta. Ha segnato con il piede “debole”, ha saltato gli avversari, ha suggerito le giocate, e si è tolto la soddisfazione della doppietta dopo aver portato un pressing che si sarebbe anche potuto risparmiare, visto che la sua squadra stava già vincendo 3 a 0.

Il tabellino di Atalanta-Lecce 4 a 1

ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Scalvini, Hien, Odilon; Bellanova, de Roon (cap.) (75’ Musah), Pasalic (59’ Brescianini), Zalewski (85’ Bernasconi); Sulemana (75’ Maldini), De Ketelaere (75’ Samardzic); Krstovic. All. Juric

LECCE (4-3-3): Falcone (cap.), Kouassi (71’ Veiga), Gaspar, Siebert (Tiago Gabriel), Gallo; Coulibaly, Ramadani, Sala (59’ N’Dri); Morente, Stulic (71’ Camarda), Sottil (59’ Pierotti). All. Di Francesco

Marcatori: 37’ Scalvini, 51’ e 73’ De Ketelaere, 70’ Zalewski, 82’ N’Dri

Arbitro: Manganiello; assistenti: Cecconi e Rossi; quarto ufficiale: Zanotti

Var: Marini; Assistente Var: Chiffi

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