Il GP de Montréal 2025 finisce nella bacheca di successi di Brandon McNulty. Il corridore della UAE Team Emirates XRG, che uguaglia così lo storico record di vittorie in una stagione che apparteneva sinora alla HTC – Columbia dal 2009, è l’unico a riuscire a restare con il suo capitano Tadej Pogačar che gli concede così la vittoria più prestigiosa sinora della sua carriera. I due sono arrivati appaiati dopo aver fatto il vuoto nel finale, concludendo con più di un minuto di vantaggio su Quinn Simmons (Lidl-Trek), che completa il podio di giornata, tenendosi a sua volta a debita distanza i primi rivali visto che Neilson Powlss (EF Education – EasyPost) regola Adam Yates (UAE Team Emirates XRG) 1’45” dopo l’arrivo dei compagni di squadra del britannico. Decimo, Alberto Bettiol (XDS Astana) chiude la Top10 di giornata a 2’59”, superato allo sprint nel gruppetto principale da Corbin Strong (Israel – Premier Tech).
Il video dell’arrivo
Il racconto della tappa
Un avvio molto frizzante porta sette corridori ad avvantaggiarsi sul gruppo. Sono Andrew August e Artem Shmidt (Ineos), Jørgen Nordhagen (Visma|Lease a Bike), Embret Svestad-Bårdseng (Arkéa-B&B Hotels), Frank Van den Broek (Picnic PostNL), Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step) e Victor Lafay (Decathlon Ag2R La Mondiale). Dopo una sessantina di chilometri di gara però si verificano una serie di contrattacchi che portano alla formazione di un gruppetto di primi inseguitori: si tratta di Harry Sweeny, Alex Baudin (Ef Education-EasyPost), Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Mauro Schmid (Jayco-AlUla), Jan Tratnik e Laurence Pithie (Red Bull-Bora-hansgrohe), Marius Mayrhofer (Tudor), Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility) e Lewis Askey (Groupama-FDJ).
La situazione rimane comunque bloccata, con il gruppo che concede pochissimo spazio agli attaccanti, che nel frattempo si fondono in un unico gruppo. È la UAE Emirates XRG a fare il grosso del lavoro in testa al gruppo, mentre Eenkhoorn cade alcuni dei battistrada desistono dal tentativo di attacco. Ai -90 davanti, con poco meno di 30” di vantaggio, rimangono quindi Van den Broek, Svestad-Bårdseng, Tratnik, August, Schmid, Baudin, Mayrhofer, Nordhagen, Lafay e Askey. Una nuova accelerazione costringe anche Lafay, Mayrhofer, Nordhagen e Askey ad alzare bandiera bianca.
Restano così in 6 al comando, ovvero Van den Broek, Tratnik, Baudin, August, Schmid e Svestad-Bårdseng. A un nuovo passaggio sulla Côte Camillien-Houde si arrendono al lavoro della UAE, diversi corridori di spicco, fra cui Wout van Aert (Visma|Lease a Bike) e Michael Matthews, mentre davanti è Baudin il corridore che pare più brillante e che prova ad andar via da solo, venendo però ripreso quando alla fine mancano ancora 70 km. La UAE, con Tim Wellens prima e Pavel Sivakov dopo, fa corsa durissima e il gruppo si sbriciola, chilometro dopo chilometro.
Al giro successivo si staccano, fra gli altri, altri due corridori importanti, Julian Alaphilippe (Tudor) e Paul Lapeira (Decathlon Ag2R La Mondiale). Ai -36, nel corso del terzultimo giro, attacca Brandon McNulty (UAE Emirates), con Quinn Simmons (Lidl-Trek) che gli va subito dietro. Si muovono in successione anche Louis Barrè (Intermarché-Wanty) e, soprattutto, Tadej Pogacar, che rapidamente supera il francese e si porta sui due al comando. Si forma comunque un quartetto al comando, che acquista subito un vantaggio intorno ai 30”. Dietro Baudin riprova ad accelerare, con Alberto Bettiol (XDS Astana) a ruota, ma l’azione non ha particolare esito.
I 4 davanti aumentano il loro vantaggio sotto la spinta di McNulty, che causa la crisi di Barrè. Poi, ai -23 all’arrivo, parte Pogacar, che saluta tutti e si invola verso il traguardo. Dietro di lui tuttavia McNulty riesce a sua volta a staccare Simmons e lo sloveno decide di aspettarlo, con i due che si ricongiungono a 15 chilometri dal traguardo, con un vantaggio di 30 secondi sul campione americano. Da quel momento il gap cresce vertiginosamente nel corso dell’ultimo giro. A dieci chilometri dalla conclusione il gap supera infatti il minuto, salendo fino a 1’40” a duemila metri dalla conclusione. Il finale è una passerella per la coppia di testa, con i due che si parlano e lo sloveno fa chiaramente capire al suo compagno che la vittoria sarà sua.
Dopo la flamme rouge è così tutto un incrocio di sguardi e sorrisi reciproci, fino all’abbraccio che sancisce la vittoria di Brandon McNulty, con il campione del mondo che si sposta anche di lato per offrire tutte le luci della ribalta al suo compagno. Quinn Simmons completa il podio alle loro spalle, resistendo agevolmente al ritorno degli avversari tagliando il traguardo con un ritardo di 1’03”.
Risultato GP de Montréal 2025