di
Gino Pagliuca
Domani, lunedì 15 settembre, è in edicola gratis con il Corriere della Sera il volume «Condominio 2025 – Le regole di base e tutte le novità»
Nella vecchia Unione Sovietica i piani pluriennali avevano come principale caratteristica quella di non essere mai rispettati, tanto alla fine del periodo si varava un nuovo piano e così via. I piani pluriennali di manutenzione programmata in condominio invece sono stilati a seguito di contratti stringenti e non possono essere disattesi. O meglio, disattenderli si può, ma si paga lo stesso. Per sapere come funzionano questi piani, una novità che sta faticosamente prendendo piede in Italia, risulta utile la lettura di «Condominio 2025 – le novità», un agile volumetto che i lettori del Corriere troveranno domani, lunedì 15 settembre, in edicola allegato gratuitamente al quotidiano e a L’Economia del Corriere mentre per i nostri abbonati digitali l’app metterà, sempre senza costi, a disposizione il testo in formato elettronico.
Piani pluriennali
I piani pluriennali servono a pianificare con cadenza predeterminata, a seguito di un’accurata analisi dello stato dell’edificio e degli impianti, gli interventi sulle parti comuni, seguendo una filosofia che potremmo sintetizzare con il classico: prevenire un danno è meglio che porvi rimedio. Inutile nascondere che nelle assemblee ci sono forti resistenze a deliberare costi preventivi ma è anche utile ricordare che le riparazioni straordinarie rischiano di costare molto di più e che gli incentivi fiscali viaggiano, oramai, solo sul doppio binario del 50% per la prima casa e del 36% per la seconda casa e possono risultare ulteriormente decurtati per chi ha redditi medio alti. Fino a tutto il 2024 alcuni lavori di efficientamento in condominio arrivavano a essere agevolati fino all’85% per tutti coloro che ne sostenevano la spesa e a quel punto l’alea di incocciare nella necessità di opere straordinarie poteva avere più senso.
Manutenzione
La manutenzione programmata è uno degli aspetti originali toccati dalla guida «Condominio 2025», scritta da un pool di professionisti esperti di materia condominiale in collaborazione con Assoedilizia e coordinati da Saverio Fossati. Massimo Fracaro e Nicola Saldutti hanno curato la prefazione. Ampio spazio viene dato agli argomenti “classici” di tutte le pubblicazioni di questo genere e quindi assemblee, delibere, ripartizione delle spese, ruolo dell’amministratore, uso corretto delle parti comuni, liti tra condomini e con i terzi, rapporti con i fornitori, bonus fiscali. Ma accanto a questi sono affrontati anche temi di cui molte pubblicazioni, in pratica tutte quelle più datate, non dicono. Ad esempio lo spinoso problema dei B&b e degli appartamenti destinati alle locazioni turistiche in condominio: pressoché impossibile vietarli senza una chiara previsione al riguardo del regolamento condominiale contrattuale ma è perlomeno possibile approvare a maggioranza delibere volte a impedire un uso eccessivo o sproporzionato delle parti comuni dai fruitori di alloggi provvisori all’interno dello stabile condominiale.
La privacy
O ancora, il tema della privacy dopo l’entrata in vigore del Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR) e delle linee guida del Garante per la protezione dei dati personali. Ad esempio «Condominio 2025» sconsiglia nella maniera più assoluta di creare gruppi WhatsApp contenenti documenti personali e soprattutto sconsiglia l’amministratore, che oltretutto ha il compito di titolare del trattamento dei dati, di farne parte. In particolare le informazioni riguardanti le morosità non dovrebbero mai viaggiare su canali non protetti.
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14 settembre 2025
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