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Redazione Sport

1.500 manifestanti lungo il percorso a Madrid scandendo slogan contro Israele e la guerra in Palestina. I corridori fermati all’ingresso nella capitale spagnola. Vince Vingegaard, ma senza cerimonia

I corridori della Vuelta sono stati fermati al loro ingresso a Madrid dopo che i manifestanti pro Palestina hanno invaso il percorso dell’ultima tappa nella capitale spagnola. Alcuni ciclisti sono scesi dalle bici, poi la tappa è stata annullata: nella corsa a tappe Jonas Vingegaard era ampiamente al comando e ha vinto, ma senza poter festeggiare. «Ancora non si sa se ci sarà una cerimonia di premiazione, con la situazione così com’è, con migliaia di manifestanti che invadono il centro di Madrid», hanno spiegato gli organizzatori. 

Transenne divelte, la polizia usa i lacrimogeni sul percorso

Diversi manifestanti, lungo il percorso nella capitale, hanno divelto le transenne — in particolare nei pressi della stazione di Atocha, al Prado e lungo la Gran Via, sede di arrivo — e la polizia ha usato i lacrimogeni. Diversi i cori scanditi, in un clima accesosi sempre di più. «Dove sono, non si vedono, le sanzioni per Israele?», è uno degli slogan lanciati, insieme a «Non è una guerra, è un genocidio» e «Boicot a Israele».  Tra gli slogan, uno dei più scanditi è stato «Questa Vuelta la vince la Palestina».



















































Diverse delle 21 tappe della corsa 2025 hanno subito deviazioni di percorso e risentito delle proteste dei manifestanti.  La manifestazione di oggi a Madrid era annunciata. 

Il sostegno del Premier Sanchez

Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez,  domenica mattina aveva assicurato di provare «ammirazione» per i manifestanti pro Palestina, contrari anche alla contrario alla presenza del team Israel-Pro Tech. «La Spagna brilla come esempio e con orgoglio. Fa un passo avanti nella difesa dei diritti umani. Siamo d’accordo su una causa giusta», ha sottolineato Sanchez.

Il biasimo del sindaco Martinez Almeida

La posizione di Sanchez è stata stigmatizzata dal sindaco della Capitale, José Luis Martínez-Almeida, che ha ritenuto il primo ministro responsabile dato che «la violenza ha vinto sullo sport. Madrid è stata travolta dalla violenza. Sono riusciti a interrompere la tappa finale della Vuelta a España e a dipingere un quadro vergognoso del nostro Paese».

Articolo in aggiornamento

14 settembre 2025 ( modifica il 14 settembre 2025 | 19:05)