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L’organizzazione della Vuelta di Spagna ha annullato l’ultima tappa della gara perché alcuni manifestanti pro Palestina sono entrati nel percorso della gara in alcuni punti nel centro di Madrid. Inizialmente l’organizzazione voleva solo far finire anticipatamente la tappa, prima della destinazione prevista, ma con l’ingresso dei manifestanti sul percorso, che ha bloccato completamente il gruppo di testa, è stato deciso di non far proseguire la gara.

È stata cancellata anche la cerimonia di premiazione. I manifestanti sono entrati in diversi tratti della strada attorno al palazzo reale di Madrid e poi anche nel centro della città, sventolando bandiere palestinesi e gridando slogan pro Palestina. La polizia, schierata con 1.500 agenti lungo il percorso, non è riuscita a disperderli.

Durante tutta l’edizione della Vuelta, la terza corsa ciclistica a tappe per importanza dopo il Tour de France e il Giro d’Italia, ci sono state proteste molto partecipate, contro l’invasione israeliana della Striscia di Gaza e contro la partecipazione di una squadra israeliana, la Israel-Premier Tech, creata per promuovere l’immagine del paese nel mondo attraverso lo sport. Le proteste avevano portato anche a concludere una tappa con tre chilometri di anticipo e la squadra israeliana a rimuovere la parola Israel dalle sue maglie.

Il vincitore della Vuelta era già noto con la penultima tappa, sabato: è il danese Jonas Vingegaard. L’ultima tappa dei grandi giri solitamente è corta e pianeggiante e per questo viene spesso definita “una passerella”, nella quale quasi mai cambia la classifica generale. Il portoghese João Almeida è arrivato secondo, mentre terzo si è piazzato l’inglese Thomas Pidcock.

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