Il lavoratore che utilizza il Bonus Maroni, dunque, non aderisce a Quota 103 pur avendone i requisiti, e aspetta di aver maturato il diritto al trattamento di pensione ordinaria (67 anni anagrafici e almeno 20 anni di contributi versati). Non versando più la sua parte di contributi all’Inps, li trattiene in busta paga fino all’età della vecchiaia, quindi fino a 67 anni. Stessa sorte per chi, pur avendone i requisiti, decide di non chiedere la pensione anticipata, ritardando così l’uscita dal lavoro, ma assicurandosi una retribuzione più alta per almeno 5 anni. Come ribadito dall’Inps, resta l’obbligo per il datore di lavoro di versare i contributi della quota invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) a suo carico
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