di
Marta Serafini
L’appello alle Nazioni Unite e il nodo della mega-base Nato sul Mar Nero
Lo sconfinamento di sabato di un drone russo in territorio romeno non è certo il primo episodio che vede Bucarest coinvolta nella guerra tra Mosca e Kiev. Ieri però, dopo il precedente polacco, le autorità romene hanno convocato l’ambasciatore di Mosca e hanno annunciato che solleverà il caso all’Assemblea generale dell’Onu. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, più volte i caccia Nato hanno dovuto alzarsi in volo nei suoi cieli. Poi, nel settembre 2023 sono stati documentati svariati attacchi con droni nei pressi del Delta del Danubio. Gli abitanti della regione ci hanno raccontato di aver visto bagliori in cielo, sentito colpi di armi da fuoco e di essere corsi nei pochi rifugi fatti costruire in fretta e furia. A pochi chilometri dai villaggi della regione paludosa si trova il complesso ucraino petrolifero di Izmail, snodo per le importazioni di carburante destinato in gran parte ai depositi militari interni che riforniscono le forze meccanizzate di Kiev. Inoltre, con le rotte commerciali ucraine interrotte, il porto di Costanza è diventato un canale chiave per i mercati globali del grano ucraino e di altri beni.
Vicine non amiche
Ma non è solo la prossimità geografica con il fronte a porre la Romania nel mirino dello zar. Bucarest e Kiev non sono mai state amiche sia per ragioni territoriali che hanno a che fare con la Bucovina e parti della Bessarabia e che risalgono al Patto Molotov-Ribbentrop, sia per ragioni linguistiche (in Ucraina vivono circa 151.000 persone di etnia romena, principalmente nelle regioni di confine di Cernivci e Transcarpazia). Eppure, dal febbraio 2022 le due vicine si sono strette una all’altra per fare fronte a un nemico comune: Mosca. Bucarest non solo fornisce aiuti militari a Kiev tra cui i fondamentali sistemi Patriot ma addestra per l’alleata i piloti per gli F-16 e i marines. «Ci lamentiamo da tempo che venga data meno attenzione al Mar Nero rispetto al fianco nord-orientale della Nato e che non ci sia una strategia chiara. Ma, nonostante tutto, sono stati fatti molti progressi», spiega Oana Popescu-Zamfir, direttrice del GlobalFocus Center, think-tank di Bucarest.
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Due gli indicatori della svolta, soldi e soldati: la Romania, che ha aderito all’alleanza nel 2004, ha stanziato nel 2024 la cifra record di 19 miliardi di euro in spese per la difesa, superando l’obiettivo del 2% del prodotto interno lordo fissato dalla Nato e possiede la seconda forza militare più numerosa sul fianco orientale dell’Alleanza (75.000 uomini contro i 122.500 della Polonia). Nodo di questo avvicinamento è la base aerea Mihail Kogalniceanu, sul Mar Nero. Il progetto di allargamento, annunciato per la prima volta nel 2019, mira a trasformare il sito in un importante hub Nato, in grado di ospitare caccia a reazione avanzati e fino a 10 mila soldati. Se andrà a regime come previsto entro il 2040, Kogalniceanu supererà la base tedesca di Ramstein e diventerà la più grande d’Europa.
Il fastidio del Cremlino
Tutte mosse che a Mosca ovviamente non piacciono. «Quanto più grande è la base e più è vicina ai confini della Russia, tanto più è probabile che sia tra i primi obiettivi di attacchi di rappresaglia», ha dichiarato nel 2023 il senatore russo Andrei Klimov. Il fastidio del Cremlino per l’ex Stato satellite non è recente. Nel 2016 Vladimir Putin avvertì che il posizionamento di missili in Paesi vicini alla Russia come la Romania avrebbe provocato ritorsioni. Parole che arrivarono mentre Bucarest installava un sistema di difesa Usa nella base militare di Deveselu, sul Mar Nero. A fine agosto il premier romeno Ilie Bolojan, consapevole anche della paura di buona parte dell’opinione pubblica di finire invischiata in guerra, ha assicurato che non invierà truppe in Ucraina. Ma a Bucarest ormai sono tutti consapevoli: presto o tardi anche Costanza e la Romania saranno coinvolte in una guerra che — come avverte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky — è sempre più allargata.
15 settembre 2025 ( modifica il 15 settembre 2025 | 08:05)
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