Il ritorno televisivo di Raoul Bova a Verissimo era stato annunciato come un momento di chiarimento, ma anche come l’ennesimo capitolo di una vicenda che, nel corso dell’estate, ha visto l’alimentarsi di un conflitto mediatico destinato a non spegnersi facilmente. A ribadirlo è stato Fabrizio Corona, che da tempo rivendica il ruolo di controparte scomoda del celebre attore. L’ex Re dei paparazzi aveva preannunciato una contro-diretta sul suo canale YouTube, significativamente intitolata Falsissimo, per rispondere in tempo reale alle dichiarazioni di Bova nello studio di Silvia Toffanin. E così è stato.

Seduto sul divano, Corona ha seguito l’intervista in apparente silenzio, salvo intervenire in momenti chiave. L’attenzione si è accesa soprattutto quando Raoul Bova ha paragonato la vicenda i vocali da lui diffusi a un caso di revenge porn. Un’associazione che l’ex fotografo ha individuato come distorta, accusando l’attore di utilizzare “una tecnica di comunicazione” per deviare l’attenzione. Terminata la parte più spinosa dell’intervista, è arrivato il contrattacco: “Hai parlato di revenge porn, hai evocato la pistola fumante, ma non ti sei assunto una sola responsabilità. E soprattutto hai evitato l’argomento più vero: i tuoi tradimenti. Noi abbiamo le prove”.

L’affondo sui presunti tradimenti

La replica di Fabrizio Corona si è concentrata comunque su un’accusa diretta e personale: quella di infedeltà coniugale. Secondo lui, Raoul Bova, considerato da molti come simbolo di marito devoto e padre di famiglia, nasconderebbe una realtà ben diversa. “Parli di tutto, ma non del fatto che tradisci tua moglie ogni giorno con ragazze giovanissime”, ha Corona, promettendo di possedere documentazioni a sostegno. Un attacco che, come spesso accade nelle sue esternazioni, non lascia spazio a interpretazioni, ma che apre interrogativi sulla linea sottile tra giornalismo d’inchiesta e spettacolarizzazione del privato.

Oltre all’attore, nel mirino di Corona è finito anche Verissimo, accusato di rappresentare quel sistema televisivo e giornalistico che lui definisce  come “morto”. Il programma, secondo l’ex paparazzo, non sarebbe altro che un ingranaggio di un meccanismo mediatico compiacente, lontano dal raccontare la realtà. “Noi abbiamo semplicemente mostrato la verità – ha dichiarato -. Come per i Ferragnez, anche qui parliamo di una coppia simbolo che in realtà è una finzione”. E ancora: “L’audio che abbiamo diffuso proveniva da una persona coinvolta, quindi è lecito”.

Le parole di Raoul Bova

Di certo, l’intervista dell’attore a Verissimo è stata una tra le più attese della nuova stagione televisiva. E, com’era prevedibile, ha anche parlato di quello che è accaduto nel corso di quest’estate e della fine della sua lunga relazione con l’attrice e conduttrice Rocío Muñoz Morales.

“Io vado in giro a testa alta. Chi mi conosce sa chi sono, conosce le mie vicende personali, non giudica e rispetta la mie decisioni. Ho provato grande delusione e sofferenza nel vedere un accanimento mediatico che non si è fermato solo alla presa in giro e sberleffo, che ci può anche stare per un personaggio pubblico, ma è andato oltre. Si può ferire in nome di un like. Questo a me ha fatto molto male. Vedevo una grande violenza nei miei confronti. Mi ha toccato”, ha spiegato di fronte a Silvia Toffanin.

E poi, parla del rapporto con l’ex compagna e madre delle sue due figlie: “Mi dicevano ti rovinerò la tua vita matrimoniale ma il mio rapporto di coppia da un po’ aveva delle situazioni interne che stavamo gestendo. Con Rocío non ho rancori. Le cose si fanno di comune accordo, in sintonia. Spero di avere rapporti con lei come li ho con la mia ex mogli”, ha aggiunto.