“Io sono tranquillissimo, vediamo che succede. Non mi sento sfiduciato dalla premier. In Consiglio dei ministri altrochè se ci vado. Ci vado sempre, scrivetelo…”. Così, in un colloquio con il Messaggero e il Fatto Quotidiano, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rompendo il silenzio stampa iniziato all’indomani della pioggia estiva di critiche dalla Lega per aver azzerato la nuova commissione sui vaccini (Nitag), che inizialmente comprendeva i due nuovi commissari Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, considerati medici di area no vax. Commissione che Schillaci non intende rinnovare: “Non è poi così importante”. Una “scelta non concordata” con Giorgia Meloni, secondo indiscrezioni mai smentite da palazzo Chigi.
Quanto alla possibilità che in Italia il Governo possa rivedere l’obbligo di alcune vaccinazioni, Schillaci è categorico nell’ escluderla assolutamente. “Rivedere l’obbligo non esiste. Non è nel programma del Centrodestra. E nessuno me ne hanno mai parlato. Ognuno ha le sue idee e io rispetto le opinioni di tutti. Ma la revisione della Legge Lorenzin non c’é: non è all’ordine del giorno”.
D’altra parte Schillaci rivendica il suo essere un ministro tecnico, scelto per le sue competenze e non per casacca politica. “Io sono un professore universitario. Vengo dal mondo scientifico, e quel mondo ha le sue regole. Non conosco di persona questi due medici. So solo che di vaccini e vaccinazione devono parlare i medici esperti di questa materia. La salute è un patrimonio da preservare: andrebbe tolta dall’agone. Abbiamo uno straordinario Servizio sanitario nazionale: al netto delle tante difficoltà di chi ci lavora, ce lo invidiano nel resto del mondo, e la salute è il tema che più interessa alle persone. La sanità è di tutti, innanzitutto dei cittadini, e non dovrebbe essere politicizzata”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Askanews
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