Ci sono tanti pensieri che passano per la mente di Filippo Zana in questi giorni, trascorsi dall’altra parte dell’Atlantico, al Maryland Cycling Classic prima e poi alle due prove WorldTour in Canada. La voglia di riemergere dopo un 2025 difficile unita al desiderio di dimostrare che nelle sue gambe il talento alligna ancora. Il regalare una soddisfazione alla Jayco AlUla ma anche la voglia di dimostrare alla Soudal Quick-Step che è l’uomo giusto su cui investire in questa fase di completo restyling.
E’ sera tardi dalle nostre parti quando il telefono di Filippo squilla, prima di riportarlo da questa parte dell’Oceano dopo le sfide in un ambiente completamente diverso dal solito e la sua voce tradisce i tanti pensieri che si rincorrono nella sua mente partendo proprio dal bilancio della trasferta americana.
«Al GP del Quebec abbiamo lavorato bene – dice – ma abbiamo sbagliato nel non chiudere subito la fuga, dovevamo mettere dentro qualcuno, alla fine poi sono arrivati quelli che avevano scelto la carta dell’azzardo. Meglio al GP de Montreal, dove sono rimasto sempre nel vivo della corsa, almeno finché Pogacar e la sua squadra non hanno cambiato marcia (alla fine vittoria per McNulty dietro grazioso regalo dell’iridato, ndr). Tutto sommato però le mie risposte sono state positive, come anche quelle in Maryland».
In Canada Zana è stato protagonista soprattutto a Montreal, chiudendo a 2’59” da McNulty
In Canada Zana è stato protagonista soprattutto a Montreal, chiudendo a 2’59” da McNulty
Tu venivi dal quattordicesimo posto in terra statunitense, replicato poi a Montreal. In che condizione sei in questo momento?
Adesso sto meglio e infatti i risultati stanno progressivamente migliorando. E’ stata un’annata un po’ difficile per me, da prima del Giro già stavo male, poi ho fatto la corsa rosa che comunque non ero a posto, dopo ho fatto tutte le analisi e si è visto che ero ancora affetto da mononucleosi e varicella. Le avevo già avute e pensavamo che erano state debellate, invece si erano come risvegliate. Ho iniziato una cura che è andata avanti per due mesi e mezzo, ora sembra che il peggio sia passato, le sensazioni sono migliori e spero di riuscire a fare qualcosa di buono da qui alla fine della stagione.
Affrontare questo finale di annata sapendo già quale sarà il tuo futuro è un aiuto per te dal punto di vista psicologico?
Sicuramente sono più tranquillo, quindi credo che sia una cosa buona. Io però non penso ancora a quel che verrà, il mio intento da qui a fine stagione è fare qualcosa di buono anche per ringraziare la squadra di questi tre anni, almeno per me belli, dove mi hanno fatto crescere molto e hanno avuto sempre fiducia in me, quindi vorrei riuscire a ricambiarla da qui a fine calendario.
Un’annata difficile quella del veneto, dove il miglior risultato è il 6° posto al Giro, nella tappa di Asiago
Un’annata difficile quella del veneto, dove il miglior risultato è il 6° posto al Giro, nella tappa di Asiago
Rispetto a tre anni fa, chi è adesso Filippo Zana?
Quando sono arrivato qua il primo anno ho avuto subito un vero salto di qualità, vedevo che riuscivo a a far bene nelle gare importanti, di fronte al meglio del ciclismo internazionale. Ho acquisito la consapevolezza che quando sto bene posso ambire a qualcosa d’importante. Il problema è che sia l’anno scorso che questo ho avuto questa mononucleosi che mi ha un po’ perseguitato e quindi non sono mai stato al mio massimo. Ma ho imparato anche a venir fuori dai momenti difficili, in cui penso che bisogna essere sempre lucidi e aver la forza di andare avanti. Ora voglio solo ritornare quello che so di poter essere.
Perché passi alla Soudal? Che cos’è che ti ha affascinato di quel team?
Penso che sarà una nuova avventura, nuovi stimoli, era quello di cui avevo bisogno. E’ una squadra che mi affascinava, che ha una storia da sempre. Già quand’ero nelle categorie inferiori il mio sogno era di passare con loro, adesso ci arrivo e spero di riuscire a dare tanto a quella formazione. Sicuramente penso sia un team che può farmi crescere ancora di più, farmi esprimere tutto quello che posso dare.
Vincitore del Giro di Slovenia nel 2023, Zana ora punta più sui successi parziali. Per questo ha scelto la Soudal
Vincitore del Giro di Slovenia nel 2023, Zana ora punta più sui successi parziali. Per questo ha scelto la Soudal
La cosa che colpisce è il fatto che arrivi alla Soudal in un momento di forte transizione del team, una squadra che vuol tornare al suo passato, a essere specialista delle corse di un giorno. Ti ci identifichi in questa impostazione?
Sicuramente sì, c’è un ricambio, ho capito che posso far bene, ambire a qualche successo di tappa nei Grandi Giri. E quindi penso sia la squadra giusta per rilanciarmi. Sì, credo che la nuova impostazione tecnica legata non più alle corse a tappe e ai grandi giri, intesi come caccia alla classifica, sia ideale per me.
Ti vedi come un cacciatore di tappe, di successi parziali, non più uno che guarda alla classifica?
Nei Grandi Giri, penso sia questa la cosa che mi può riuscire meglio. Poi può essere che riuscirò ancora a dire la mia nelle corse a tappe più brevi, ma per me adesso è tutta una scoperta. Vedremo come si evolverà la situazione nel nuovo team, che obiettivi verranno posti, che cosa mi si chiederà e che cosa potrò dare.
La vittoria di tappa al Giro d’Italia ’23, in Val di Zoldo, è il suo acuto preferito, ma è stato anche tricolore nel ’22
La vittoria di tappa al Giro d’Italia ’23, in Val di Zoldo, è il suo acuto preferito, ma è stato anche tricolore nel ’22
Tre anni nell’attuale team, qual è stato il momento più bello che hai vissuto con loro?
Beh, penso sicuramente la vittoria della tappa al Giro d’Italia è qualcosa che resta scolpito. Anche perché era la prima vittoria di spessore. Le cose giravano bene, andava tutto bene, quindi sicuramente era un periodo molto bello. Alla fine in squadra ho trovato un gruppo strepitoso, sia come staff che corridori, perché comunque penso di aver creato un bel rapporto con tutti. Avevo bisogno di nuovi stimoli per ripartire dopo un biennio sfortunato, ma è solo per questo che ho scelto di cambiare aria.