«A oltre due anni dall’approvazione della rete ospedaliera regionale, per l’ospedale di Guardiagrele non è stato fatto nulla». È la denuncia dell’associazione Salute è Diritto, che torna a sollecitare la Regione e la Asl 2 Lanciano Vasto Chieti, chiedendo «un intervento urgente per una struttura che potrebbe dare molto di più».
Il documento regionale approvato nel 2022 prevede che l’ospedale di Guardiagrele venga inquadrato come stabilimento dell’ospedale di Chieti. Ma secondo l’associazione, «tutto è rimasto sulla carta», mentre i cittadini continuano a subire disservizi.
«Nessuno si è fatto carico di questa situazione – proseguono dal sodalizio – né la politica regionale né i vertici Asl. Solo il nuovo direttore generale Mauro Palmieri, durante la visita ad aprile, ha riconosciuto le potenzialità del presidio e si è detto favorevole alla sua riconversione». Palmieri avrebbe espresso l’auspicio che Guardiagrele potesse alleggerire il carico sull’ospedale di Chieti, migliorando l’assistenza anche alla popolazione della fascia pedemontana.
Un altro punto sollevato riguarda la proposta di realizzare un’elisuperficie nell’area retrostante all’ospedale. «Avevamo predisposto un progetto tecnico con l’aiuto di esperti Enac e ingegneri specializzati», spiegano dall’associazione, «con una spesa stimata di 80mila euro». Il piano, inviato alla Regione e alla Asl, avrebbe ricevuto una risposta negativa dal direttore dei lavori pubblici, Filippo Manci, per mancanza di fondi. «Dalla Regione invece non è mai arrivato nulla».
«Un’elisuperficie non è un vezzo, ma una necessità – insistono –. Solo un mese fa un elicottero è dovuto atterrare nel parcheggio dell’ospedale, libero per puro caso. Non possiamo basarci sulla fortuna».
Salute è Diritto lancia così un nuovo appello: «Basta promesse, vogliamo fatti. Se la Regione continuerà a ignorare Guardiagrele, chiederemo ai sindaci del comprensorio di unirsi a questa battaglia. Il diritto alla salute non si negozia».