La materia diventa il vero linguaggio del progetto. Pietra, velluto, mohair, vetro canalizzato sostituiscono pattern e decorazioni. «Le texture diventano l’elemento decorativo principale», spiega Powell. A queste si aggiunge un tappeto shaggy, precisa richiesta del cliente, che introduce morbidezza e comfort. La cucina, prima inglobata nel soggiorno, è stata chiusa e resa indipendente. Una finestra in vetro canalizzato mantiene però il legame visivo: di sera, con le luci accese, la superficie traslucida vibra come una grande lampada murale.

Citazioni nei dettagli

Nel bagno, piastrelle su misura della collezione Hanley di Balineum e rubinetteria in ottone della Henry Collection di Waterworks si combinano con il marmo Cipollino Apuano di BAS Stone. La palette blu intenso Navy Masterpiece di Benjamin Moore caratterizza pareti e mobile lavabo, mentre lo specchio Hanbury di Balineum e gli accessori in ottone completano l’insieme.Photography: Ollie Tomlinson, Styling: Anthony Amiano

Il lavoro sulle citazioni prosegue nei dettagli. La porta della doccia riprende le linee orizzontali dei portoni di Villa Del Dosso, adattate in scala ridotta. In un piccolo bagno ispirato all’Albergo Diurno Metropolitano, il cliente ha voluto una cartolina vintage di Bellagio, memoria dei suoi viaggi e richiamo a quel mondo italiano che attraversa l’intero progetto. «Era importante che anche l’arte fosse personale. Mi piaceva l’idea di portare dentro casa una frammento dello stesso periodo». Ogni elemento, dagli arredi alle finiture, è stato pensato come parte di una scenografia che parla di vita quotidiana e memoria. «Il mio approccio è sempre partire dalla storia del cliente e dal contesto. Gli oggetti personali trovano naturalmente il loro posto e diventano parte della narrazione», sottolinea la designer. L’obiettivo era costruire non una casa da rivista, ma un palcoscenico in cui vivere.