Il killer avrebbe atteso il suo obiettivo davanti alla farmacia dove lavorava, gli avrebbe dato appena il tempo di mettere lo scooter sul cavalletto per poi aprire il fuoco all’altezza del torace prima di fuggire a bordo di uno scooter. Ha un volto l’assassino di Stefano Gaglio, 39 anni il prossimo 30 settembre, freddato con almeno 3-4 colpi di pistola in via Oberdan, all’incrocio di con piazza Principe di Camporeale, davanti all’ingresso della Sacro Cuore. La scena infatti è stata ripresa dalle telecamere dell’attività commerciale e non solo, fornendo così agli investigatori della squadra mobile diversi elementi per fare un primo identikit: si tratterebbe di un uomo sulla sessantina, capelli brizzolati e di corporatura robusta.
Stefano Gaglio, sposato e padre di due figli, lavorava da tanti anni nella farmacia di piazza Principe di Camporeale. Era originario della Noce ma da tempo viveva nel quartiere Cruillas. A dispetto di quanto si possa pensare rispetto alla dinamica dell’omicidio avvenuto alle prime ore del mattino, un vero e proprio agguato da parte di qualcuno che conosceva abitudini e spostamenti, la vittima aveva la fedina penale “pulita”. Nessun precedente che lo possa collocare negli ambienti malavitosi. Il 39enne, magazziniere della Sacro Cuore, sarebbe arrivato e avrebbe parcheggiato lo scooter, un Honda Sh, davanti alla porta della farmacia.
Omicidio alla Noce: “Ho sentito gli spari e sono uscita, respirava ancora”
È in quel momento che il killer sarebbe sbucato da piazza Principe di Camporeale, si sarebbe diretto verso Gaglio sparando almeno diversi colpi, almeno 3-4 dei quali andati a segno. A quel punto si sarebbe allontanato a piedi in direzione di viale Regina Margherita dove sarebbe salito in sella a un mezzo a due ruote per allontanarsi dalla scena del crimine. Ancora da chiarire se avesse un complice che lo avrebbe atteso sullo scooter aiutarlo a scappare. In pochi minuti davanti alla farmacia sono arrivati i poliziotti della squadra mobile che hanno transennato l’area per effettuare gli accertamenti con il supporto della Scientifica.
Tanti i residenti accorsi e rimasti a guardare la scena dietro il nastro bianco e rosso messo dalla polizia per tenere lontani i curiosi ma non i familiari, straziati dalla morte violenta del loro caro. “Era un bravo cristiano, lo conoscevo da tanto. Vi faccio le mie condoglianze”, dice un ragazzo rivolgendosi ai nipoti e alla moglie. I commercianti della zona, spaventati per l’accaduto, si sono chiusi nel silenzio ma una lavoratrice, da un edificio vicino, ha raccontato di avere visto un uomo sulla sessantina avvicinarsi con passo spedito verso la farmacia e, dopo gli spari, allontanarsi su uno scooter di colore chiaro.
In via Oberdan il personale della Scientifica ha effettuato i rilievi, anche balistici, per repertare eventuali bossoli che però non sarebbero stati trovati. Vista la dinamica e le tempistiche dell’omicidio, che non avrebbero consentito al killer di pulire la scena del crimine prima di allontanarsi, l’ipotesi più probabile è che sia stato utilizzato un revolver. Chiariti questi passaggi gli investigatori, sotto il coordinamento della Procura, cercheranno di fare luce sul movente: la pista privilegiata per il momento è quella legata ad alcune questioni familiari e dunque a motivi personali, passionali o a motivi “d’onore”.