L’allenatore ha parlato ai canali ufficiali del club dopo la sconfitta contro il Sassuolo: “La squadra si è espressa meglio che a Como, dove siamo stati in grande difficoltà”
Giornalista
15 settembre – 13:22 – MILANO
Nessuna preoccupazione, solo tanta, tanta pazienza. All’indomani della sconfitta di Reggio Emilia con il Sassuolo e della sua “fuga” dopo la partita, Maurizio Sarri torna a parlare attraverso i canali ufficiali della Lazio. Il tecnico spiega innanzitutto i motivi che lo hanno portato ad abbandonare immediatamente il Mapei al termine del match, disertando le interviste post-gara. “Mi dispiace – dice il Comandante – ma ci sono momenti in cui le situazioni familiari vengono prima di una conferenza stampa”. Tutto risolto, per fortuna. Tanto che Sarri questa mattina era a Formello per dirigere l’allenamento di scarico. “Non abbiamo ancora rivisto la partita, lo faremo con calma. Le riflessioni sono ancora aperte, ma io e lo staff abbiamo comunque le idee abbastanza chiare. La Lazio in questo momento è una squadra non abituata a mantenere le distanze. Deve pensare per farlo e in questo modo perde naturalezza e brillantezza. Speriamo che questa fase finisca presto, appena essere ordinati diventerà una routine le cose miglioreranno. Al Mapei, comunque, la squadra si è espressa meglio che a Como, dove invece siamo stati in grande difficoltà. Ieri invece la Lazio è stata ordinata nella fase difensiva, concedendo al Sassuolo pochissimo. Avremmo però dovuto fare meglio nello sviluppo della manovra, abbiamo avuto tempi lunghi e preso poche iniziative negli ultimi metri. Abbiamo giocato troppi palloni all’indietro invece di verticalizzare. In ogni caso abbiamo avuto occasioni sia per andare in vantaggio sia per pareggiare”.
Stagione difficile—
Poi il tecnico passa ad un’analisi più ampia sulle prospettive della sua formazione nella stagione appena iniziata. “Sapevamo dall’inizio che sarebbe stata un’annata difficile e tale sarà. Ma non ci deve essere preoccupazione, solo tanta pazienza. La dobbiamo avere noi e spero la abbiamo pure i tifosi. E ripeto che, rispetto a Como, abbiamo visto una squadra diversa. Per questo dico che non ci sono motivi di grande preoccupazione. In tutte le famiglie si passano momenti difficili. Quando succede bisogna stringersi, aiutarsi e diventare una grande famiglia. Ci saranno momenti per gioire ed altri in cui si dovrà soffrire tutti assieme”. Il problema è che alle porte c’è una partita che si chiama derby. “Ci penseremo tra qualche giorno – sospira Sarri – anche perché se cominciamo adesso a domenica non ci arriviamo… E’ una partita massacrante dal punto di vista emotivo, è un qualcosa a parte, non c’entrano i punti e la classifica, è una gara in cui si gioca per il nostro popolo”.
Allarme infortuni—
Preoccupa anche il nervosismo palesato dalla squadra nel match di ieri. “E’ una storia che viene da lontano – ancora Sarri -. Nelle riunioni arbitrali è emerso che ci sono 2-3 nostri giocatori che sono attenzionati per come protestano. Uno di questi è Rovella, la sua è stata una ammonizione preventiva. Il rosso revocato a Vranckx come causa scatenante del nervosismo? Non stavamo soffrendo in 11 contro 11, non c’era motivo perché questo episodio pesasse nella nostra testa. Se è successo abbiamo sbagliato noi”. A preoccupare, oltre al nervosismo della squadra, c’è anche la situazione dell’infermeria. Sarri fa il punto: “Faremo di tutto per recuperare Rovella e Castelllanos (usciti malconci dal match col Sassuolo, ndr), non sembra nulla di grave per entrambi, ma non è sicuro che possano essere titolari al derby. Lazzari ha una piccola lesione e bisognerà aspettare ancora un po’. Vecino è guarito, ma le sue sensazioni non sono ancora positive. E poi c’è Patric che dovrebbe essere agli ultimi giorni di lavoro differenziato, all’inizio della prossima settimana dovrebbe rientrare in gruppo”.
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