La patente speciale per auto e moto non è solo un documento, ma un diritto che apre la porta all’autonomia e all’inclusione sociale per chi vive con una disabilità. Dietro questo percorso complesso e multidisciplinare, il Terapista Occupazionale è una figura chiave: valuta le abilità residue, affianca nella scelta e nell’uso di ausili personalizzati, forma i caregiver e accompagna le persone verso una mobilità sicura e indipendente, vera condizione per partecipare appieno alla vita sociale.
“La mobilità è molto più di uno spostamento: è libertà, autonomia, partecipazione sociale. Per le persone con disabilità, poter guidare un’auto o una moto non significa solo raggiungere una destinazione, ma affermare il proprio diritto di cittadinanza e indipendenza”, commenta la Presidente della Commissione d’Albo dei Terapisti Occupazionali dell’Ordine TSRM e PSTRP di Roma e provincia, la dott.ssa Luigia Fioramonti.
È importante ricordare che il percorso non riguarda esclusivamente il ritorno alla guida dopo un evento invalidante, ma si rivolge anche a chi si avvicina per la prima volta alla guida con esigenze specifiche. Continua la Presidente Fioramonti “Il percorso di accesso alla guida, complesso, ricco di sfide e multidisciplinare, vede nel Terapista Occupazionale una figura chiave: grazie alla competenza, affianca ogni persona nella valutazione, nell’individuazione di ausili personalizzati, fino al supporto ai caregiver nell’adattamento e nella formazione, trasformando la guida da un sogno in una concreta possibilità di vita. Grazie a un approccio integrato e formativo, la Terapia Occupazionale favorisce la piena partecipazione sociale e tutela la mobilità sicura e indipendente”.
Una chiave d’accesso all’autonomia.
La patente speciale per persone con disabilità, distinta nelle categorie BS per auto e AS per moto, non è solo un documento tecnico, ma una vera e propria chiave d’accesso all’autonomia, all’inclusione sociale e alla dignità personale. In Italia, la patente AS abilita alla guida di motocicli adattati fino a 1,3 tonnellate, mentre la BS riguarda veicoli leggeri fino a 3,5 tonnellate e otto posti, a condizione che siano modificati per rispondere alle esigenze specifiche. Il rilascio e il rinnovo sono regolati dalla Commissione Medica Locale, che valuta l’idoneità del candidato e prescrive eventuali adattamenti tecnici, indicati con codici specifici sulla patente. La validità è generalmente quinquennale, ma può essere ridotta in base a età o condizioni cliniche. La mancata osservanza delle prescrizioni comporta sanzioni, sospensioni e problemi assicurativi in caso di incidenti. Per questo è importante che gli operatori che supportano la persona siano ben informati sulle leggi che regolamentano l’accesso alla guida per persone con disabilità: fin troppe persone, non consapevoli delle norme e dei rischi a cui vanno incontro, tornano a guidare senza aver conseguito la patente speciale e, quindi, essere stati abilitati dalla Commissione Medica Locale.
“Mobility Solutions”: formazione pratica e consapevolezza.
Il Corso “Mobility Solutions: strategie e tecnologie per l’autonomia nella mobilità”, promosso dalla Commissione d’Albo dei Terapisti Occupazionali di Roma e provincia e diretto da Fabio Ferraris di Handytech, ha posto al centro l’importanza della formazione specialistica per Terapisti Occupazionali. La giornata ha unito teoria e pratica, coinvolgendo professionisti e studenti dell’Università Sapienza – Facoltà di Medicina e Psicologia.
Durante la mattinata sono stati approfonditi l’approccio funzionale al veicolo per persone con disabilità motorie, la normativa sulle patenti speciali e le tecnologie di adattamento. Nel pomeriggio, i partecipanti hanno potuto testare veicoli con diversi allestimenti, sperimentando direttamente le sfide e le opportunità legate all’accesso alla guida, accompagnati da tecnici e operatori.
Il ruolo centrale del Terapista Occupazionale.
Il Terapista Occupazionale emerge come figura insostituibile nel percorso di accesso alla guida. Egli valuta con attenzione le capacità residue dell’utente – motorie, cognitive e sensoriali – per identificare le condizioni minime di sicurezza necessarie. Sulla base di questa valutazione, collabora con tecnici specializzati per individuare ausili personalizzati come comandi adattati, volanti modificati o altri dispositivi che garantiscano sicurezza, comfort e accessibilità. È di supporto per l’uso di simulatori di guida: permettono di valutare in tempo reale attenzione, coordinazione e reazioni, in condizioni variabili di traffico e stimoli.
Soluzioni di trasporto accessibile per la mobilità inclusiva.
Il cammino verso la guida è un processo complesso e articolato che coinvolge diverse figure professionali in sinergia. Il Terapista Occupazionale guida l’utente attraverso più fasi: dall’analisi dettagliata delle abilità residue, al training specifico per il trasferimento in auto con ausili quali assi di trasferimento, sedili girevoli o bracci meccanici, fino alla preparazione pratica del caricamento della carrozzina.
Anche quando la guida non è possibile, questo non deve tradursi in una rinuncia alla mobilità. Per gli utenti che non possiedono i requisiti per un idoneo accesso alla guida, esistono soluzioni di trasporto accessibile che assicurano spostamenti sicuri e dignitosi. Veicoli attrezzati con pedane elettroidrauliche o manuali, spazi interni ampliati, ancoraggi certificati, portelloni scorrevoli, rampe telescopiche e sollevatori verticali permettono il trasporto anche di carrozzine particolarmente ingombranti o elettriche. Minivan o auto multiuso con sedili rimovibili offrono inoltre la possibilità di trasportare comodamente l’utente e i suoi ausili.
Il caregiver: formazione e supporto fondamentali.
In questo contesto, il caregiver – che sia familiare, assistente personale o operatore socio-sanitario – svolge un ruolo cruciale non solo nella guida e nell’assistenza durante gli spostamenti, ma anche nella pianificazione logistica e nella gestione degli ausili tecnici. Per questo motivo, è indispensabile che il caregiver sia formato e supportato sull’uso corretto di dispositivi di sollevamento, ancoraggio e trasferimento, per tutelare la sicurezza dell’utente e la propria incolumità fisica. La formazione è affidata proprio al Terapista Occupazionale, che insegna tecniche e strategie idonee per i trasferimenti in sicurezza.
Una rete di supporto per la qualità della vita.
Anche in presenza di disabilità gravi, è possibile mantenere una buona qualità della vita e favorire la partecipazione attiva alla comunità, garantendo il diritto fondamentale alla mobilità. Il percorso verso la guida è un esempio emblematico dell’impatto profondo della Terapia Occupazionale, che restituisce autonomia, fiducia e inclusione sociale. Grazie a un approccio personalizzato, multidisciplinare e orientato alla persona, il Terapista Occupazionale accompagna ciascun utente nel cammino di scoperta delle proprie potenzialità e di piena integrazione nella società.
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