di
Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Trump annuncia l’intesa con Pechino. Le azioni della società fondata da Larry Ellison avevano guadagnato circa il 40% nella seduta del 10 settembre. Restano dubbi sull’algoritmo. Attesa la telefonata con Xi Jinping
TikTok, l’app cinese, che da anni vive sospesa tra divieti annunciati e proroghe concesse, non verrà spenta il 17 settembre, la data limite imposta da una legge americana. Dopo settimane di trattative febbrili, l’annuncio dell’intesa con Pechino, per trasferire sotto controllo statunitense le attività americane della piattaforma, è stato dato direttamente da Donald Trump sul social Truth e confermato dalla Cina il 15 settembre durante i negoziati a Madrid. Secondo il Wall Street Journal, Oracle, la società fondata da Larry Ellison che ospita i dati degli utenti di TikTok, sarebbe coinvolta nel nuovo accordo.
L’annuncio ufficiale potrebbe avvenire il 19 settembre
L’intesa, ha detto il segretario del Tesoro Scott Bessent sarà confermata venerdì prossimo dal presidente americano e dal leader cinese Xi Jinping. Il compromesso, riferiscono fonti vicine al negoziato, prevede che la divisione americana della piattaforma passi sotto proprietà statunitense, mentre resta ancora da definire il destino dell’algoritmo di raccomandazione, considerato da Pechino un asset strategico.
I tentativi passati
L’accordo, se verrà davvero confermato venerdì, arriva quasi in extremis. Il 17 settembre, infatti, è il giorno entro il quale ByteDance, la casa madre cinese, deve vendere la sua quota di TikTok Usa, pena la chiusura dell’app in territorio americano, come previsto dalla legge firmata durante la presidenza Biden e che aveva imposto la cessione per motivi di sicurezza nazionale, con l’obiettivo di impedire che Pechino avesse accesso ai dati di 135 milioni di utenti statunitensi.
Già nel 2020, Trump aveva tentato di imporre la vendita della filiale statunitense: Microsoft ci aveva provato, Walmart e la stessa Oracle avevano discusso la creazione di una nuova società chiamata TikTok Global. Ma tutto era saltato, tra pressioni diplomatiche e gli ormai noti cambi di linea di Trump. Solo con Biden la linea dura era tornata: legge approvata, divieto minacciato, scadenze imposte. Poi, il ritorno di Trump alla Casa Bianca aveva visto nuove proroghe per tenere in vita l’app, ma senza trovare una soluzione stabile. Per tre volte Trump aveva prorogato la scadenza e questa volta la resa dei conti sembrava inevitabile. Fino all’annuncio di ieri del tycoon.
Da Project Texas al nuovo ruolo di Oracle
Ora, il rumor del coinvolgimento di Oracle, va detto, non è proprio un fulmine a ciel sereno. Già dal 2022, infatti, l’azienda fondata nel 1977 da Larry Ellison (ora uno degli uomini più ricchi al mondo e che nella seduta del 10 settembre aveva registrato un balzo storico delle sue azioni, guadagnando oltre il 40%), ospita i dati americani di TikTok attraverso Project Texas, il «fortino digitale» creato per placare le paure di Washington sulla sicurezza nazionale. Indubbiamente, il nuovo accordo Usa-Cina sarebbe per la società di Ellison un vero salto di qualità: da semplice fornitrice cloud, Oracle diventerebbe custode istituzionale, con il compito di garantire che nessuna informazione degli utenti statunitensi finisca sotto l’occhio di Pechino. Per i mercati è un segnale chiaro: non solo Oracle rafforza la propria posizione in un settore dominato da Amazon e Microsoft, ma conquista anche un ruolo strategico in uno dei dossier geopolitici più delicati degli ultimi anni e potrebbe trasformarsi in un modello per altre piattaforme straniere considerate «a rischio» in America.
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15 settembre 2025 ( modifica il 15 settembre 2025 | 19:36)
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