Francesco Capozza

15 settembre 2025

Dopo oltre cinque mesi di stallo e un inconsueto (nonché imbarazzante) tira e molla tra la Segreteria di Stato vaticana e il governo spagnolo presieduto dal socialista Pedro Sánchez, la nomina di monsignor Piero Pioppo a nuovo Nunzio Apostolico in Spagna e Principato di Andorra è stata ufficializzata. Qualche settimana fa Il Tempo aveva sollevato per primo il caso con un articolo ripreso da tutta la stampa internazionale raccontando in esclusiva la durissima battaglia che il primo ministro di quella che una volta era la “cattolicissima Spagna” aveva intrapreso contro questa nomina ritenuta «non gradita» per le note tendenze conservatrici dell’arcivescovo. Pioppo, che fino a questo momento è stato Nunzio in Indonesia e presso l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico, ha svolto una carriera ecclesiastica costellata da alti e bassi, passando dall’essere il più stretto collaboratore del potentissimo ex Segretario di Stato e decano del Collegio Cardinalizio Angelo Sodano (morto nel 2022) al confino imposto da Bergoglio in una delle sedi diplomatiche più lontane da Roma. Negli ultimi mesi di vita del pontefice argentino qualcosa però era cambiato, facendo ricredere Francesco tanto da ritenere Pioppo idoneo a una promozione.

Esattamente un anno fa, infatti, Bergoglio intraprese quello che per lui sarebbe stato il più lungo viaggio del suo pontificato, quasi venti giorni, in Asia e Oceania. Atterrato il 3 settembre 2024 in Indonesia come prima tappa del lunghissimo periplo, fu accolto da una folla osannante e con uno schieramento di forze armate e autorità come mai s’era visto da quelle parti per un leader di altra religione. Fu opera di monsignor Piero Pioppo e l’allora pontefice ne fu molto colpito. Al suo rientro in Vaticano, Bergoglio decise che per Pioppo poteva considerarsi concluso l’esilio e dette ordine d’iniziare le pratiche per l’accreditamento presso una nunziatura più vicina e prestigiosa, quella in Spagna, resasi vacante dopo lo spostamento, sempre voluto da Francesco il 22 marzo (quand’era ancora ricoverato al Gemelli) di monsignor Bernardito Cleopas Auza da Madrid alla sede diplomatica presso l’Unione Europea. Un così lungo periodo – sei mesi di vacanza – per una nunziatura di prima classe, storicamente ritenuta l’anticamera per il cardinalato, non si era mai verificato in epoca recente, come pure non si era mai visto un premier spagnolo rifiutare l’accreditamento di un alto prelato indicato dal Papa in persona. Oggi, dopo questa lunga battaglia diplomatica, Leone XIV è riuscito a dipanare la matassa e a far chinare il capo al primo ministro socialista. Piero Pioppo è ufficialmente il nuovo rappresentante della Santa Sede in Spagna.