La campagna ucraina per distruggere tutta la capacità produttiva petrolifera russa ha preso di mira la città natale del presidente Vladimir Putin, San Pietroburgo. Attacchi punitivi con droni hanno colpito una raffineria di petrolio, petroliere sanzionate e il porto in cui erano ormeggiate, insieme a treni di carburante. A partire dalla tarda notte di venerdì, gli operatori del 14° Reggimento di UAV ucraino hanno dato il via a uno dei più massicci raid aerei dell’intera guerra, lanciando nelle quattro ore successive 220-230 droni a lungo raggio contro obiettivi in tutta la Russia. Circa 30 droni kamikaze si sono diretti verso la regione nord-occidentale di Leningrado, in Russia, e poco dopo mezzanotte si sono tuffati uno dopo l’altro sulla stazione di pompaggio petrolifera di Primorsk.