Dopo una domenica da dimenticare, conclusa con la rottura della catena della sua KTM e tanta rabbia, Pedro Acosta ha potuto concludere in maniera positiva la trasferta di Misano della MotoGP, chiudendo davanti a tutti nella giornata di test collettivi andata in scena oggi. Nella sessione pomeridiana, il pilota di Mazarron ha fermato il cronometro su un tempo di 1’30″374, arrivando ad un paio di decimi dalla pole position fatta segnare sabato da Marco Bezzecchi.
Il riminese dell’Aprilia oggi ha rivalutato un telaio che era stato accantonato in una fase precedente della stagione. I riscontri sono stati abbastanza positivi, anche se prima di avventurarsi ad utilizzarlo in gara vuole essere sicuro che sia migliore di quello con cui ha instaurato un grande feeling ora. Il riminese ha chiuso la giornata al terzo posto, a 387 millesimi, appena dietro ad Alex Marquez, che disponendo di una Ducati GP24 non aveva novità da provare.
Molto interessante la zampata di Raul Fernandez, che nella sessione pomeridiana è riuscito ad issare addirittura fino alla quarta posizione la sua Aprilia del Trackhouse Racing, precedendo la Ducati della Pertamina Enduro VR46 affidata a Franco Morbidelli.
Il leader iridato Marc Marquez si è invece accontentato del sesto tempo con la sua Ducati, a poco meno di mezzo secondo, incappando anche in una scivolata senza conseguenze alla curva 2. Il vincitore della gara di ieri oggi ha provato un forcellone e fatto una comparativa tra il pacchetto aerodinamico attuale e quello precedente.
Il pacchetto Ducati prosegue poi con Fabio Di Giannantonio e con Pecco Bagnaia, che ha girato di poco sotto al muro dell’1’31” sia nel turno mattutino che in quello pomeridiano. Anche il piemontese è incappato in una scivolata nel pomeriggio, ma alla curva 1, tornando poi in pista senza particolari conseguenze. In attesa di avere una conferma dalle sue parole, oggi si vociferava che la sua Desmosedici oggi fosse stata adattata per assomigliare più ad una GP24 che ad una GP25.
Nella top 10 c’è spazio anche per Jorge Martin, parso visibilmente soddisfatto per i progressi fatti a livello di ergonomia sulla sua Yamaha. Il campione del mondo in carica è nono e forse l’unico neo della sua giornata è una scivolata alla curva 8 nel finale che lo ha portato a concludere anzitempo la sua giornata al nono posto, con un tempo di 1’30″945.
Appena fuori dalla top 10 troviamo un Luca Marini che oggi si è dato parecchio da fare con le novità portate dalla Honda. Nel suo box c’era una RC213V completamente nera che aveva delle novità interessanti a livello di aerodinamica, sia sulla carena che sul codone, che era una sorta di ibrido tra quello standard e quello utilizzato nel corso del weekend. Non a caso, a fine giornata, Luca ha rivelato che si trattava già di una prima base della moto 2026, della quale è parso particolarmente soddisfatto.
Il marchigiano è stato chiamato a fare gli straordinari, perché nell’altro lato del box HRC era assente Joan Mir, rimasto ancora a riposo dopo il trauma cervicale rimediato nella caduta di venerdì pomeriggio. Al suo posto però pomeriggio ha fatto qualche giro anche il collaudatore Takaaki Nakagami. Parlando di assenti, bisogna citare poi anche Ai Ogura, che ha preferito rimanere a riposo essendo ancora dolorante alla mano ed al polso destro dopo la caduta nella gara di ieri.
Il tasto dolente della giornata è la grande attesa. Gli occhi erano tutti puntati sul box Yamaha per scoprire come se la sarebbero cavata i piloti titolari con la nuova M1 V4. I riscontri purtroppo non sono stati quelli sperati, perché la Yamaha più veloce è stata quella di Miguel Oliveira, 16°, che era anche l’unico ancora in azione con il quattro cilindri in linea. E i commenti di Fabio Quartararo sono stati tutt’altro che esaltanti quando ha incontrato i giornalisti a metà giornata: del resto, ha chiuso ad oltre 1″2 di ritardo. Insomma, il lavoro da fare è ancora tanto.
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