L’allenatore del Manchester City, che ha dominato il derby, ha rinnegato la rivoluzione: Haaland fa gol, Donnarumma… para
Etihad Stadium, derby di Manchester. Al 61’, con il City in vantaggio 2-0, lo United fa spiovere un cross da sinistra. Mbeumo impatta al volo. Il tiro, perfetto, sta per depositarsi nell’angolino più lontano, ma all’improvviso compare una sbarra gialla: è il debuttante Gigio Donnarumma che ha srotolato tutti i suoi 196 centimetri, da palo a palo. Il guanto scrosta il pallone dalla porta. Negli occhi di Mbeumo c’è la meraviglia di Pelé davanti a Gordon Banks. Ruben Dias è il primo a complimentarsi con il suo nuovo portiere, poi arrivano tutti gli altri. Perfino Haaland attraversa il campo per abbracciare Gigio.
Ecco, guardateli bene questi due ragazzoni appiccicati: non è solo un abbraccio, questa è l’abiura galileiana del Pep. Il centravanti meno falso della storia, che ha già segnato un gol allo United e ne segnerà un altro (5 nelle prime 4 giornate di Premier) omaggia il portiere cacciato da Luis Enrique perché usava male i piedi. Ora i due sono al servizio di Guardiola, che brevettò il falso nueve e al Bayern Monaco chiese il permesso di schierare Neuer a centrocampo. Ha rinnegato la rivoluzione, ha rimesso a posto i pianeti e le funzioni. Ofelè fa el to mesté. Oggi vuole un vero 9 che faccia gol e un portiere che pari con le mani. I grandi pensatori non hanno dogmi, solo buone idee che adeguano allo spirito del tempo, come si fa con i vestiti. Nell’abbraccio Haaland-Donnarumma c’è poi chi vede altro. Tipo il c.t. Gattuso: Italia-Norvegia, San Siro, 16 novembre.