La premessa è necessaria, perché parlare di final four di Eurolega, per la Virtus – considerando gli investimenti di greche, turche e spagnole, solo per citare le prime che ci vengono in mente –, potrebbe sembrare un’esagerazione. Peggio: un colpo di sole. L’ultima final four bianconera, in Eurolega, è lontana nel tempo. Si giocò nel 2002, proprio a Casalecchio – allora PalaMalaguti – e, di fatto, rappresentò il nuovo corso, dopo la finale dell’anno prima, senza la formula della final four e articolata in una serie al meglio delle cinque partite. Per la cronaca vinse la Virtus, 3-2, battendo il Tau Vitoria allenata da Dusko Ivanovic.
Dopo ci sono stati anche dei successi, Eurochallenge, Champions League (targata Fiba) ed EuroCup. Ma final four di Eurolega proprio no.
“Eppure – dice Alen Smailagic – credo che possiamo fare bene, anche in Eurolega. Il livello è altissimo, io mi aspetto di fare il meglio, magari la final four. Può sembrare folle parlarne, ma uno deve aspettarsi il meglio, e il meglio in Eurolega è quello”.
Ce ne sarebbe abbastanza per pensare che Alen abbia un atteggiamento da guascone. In realtà il ragazzo, che nelle ultime tre stagioni ha giocato con Partizan Belgrado e Zalgiris Kaunas, ha i piedi ben piantati per terra. Questo non significa che la Virtus abbia già staccato il pass per la final four. Ma il gruppo ci pensa e ci pensa Alen. Che a dimostrazione di essere al servizio della squadra, non fa distinzioni di ruolo.
“Centro oppure numero quattro – risponde –? Gioco dove vuole l’allenatore. Cercando di fare il meglio per la squadra”.
Il coach, gli piace. “Perché è bravo – se la ride – e perché in fondo possiamo parlare la stessa lingua”.
Sorride, Alen, che ricorda come in passato, in maglia bianconera, siano passati altri serbi. Il pensiero corre a Teodosic e Markovic, Djordjevic in panchina e, prima ancora, a Jaric e Danilovic. “Mi sembra che la Virtus abbia raccolto buoni risultati, vincendo spesso. Mi piacerebbe imitarli”.
Torna al concetto Eurolega, Alen. “Ho giocato nel Partizan e nello Zalgiris, che in Europa hanno vinto. Mi mancava la Virtus”.
Chiude con il gruppo, Smailagic. “Adesso ci siamo tutti – taglia corto –. Stiamo cominciando a conoscerci. Dobbiamo creare la chimica giusta”.
Poi, pivot o ala forte, poco importa. “A Kaunas – dice – mi ha allenato Trinchieri. Mi sono trovato bene. Ora devo capire bene il campionato italiano. Ma ho la sensazione che tutti insieme potremo divertirci”.
In fondo è quello che si augurano gli stessi tifosi.