Un parto fulmineo, fuori dagli schemi, avvenuto in meno di 6 minuti a bordo di un’ambulanza del 118. È successo ieri pomeriggio tra le strade di Palermo, dove una giovane donna di 27 anni ha dato alla luce il suo primo figlio direttamente sul mezzo di soccorso, all’altezza di via Dante, prima ancora di arrivare all’ospedale Civico, dove non ha fatto in tempo ad entrare in sala parto.
L’intervento è scattato alle 14.55, in via Vincenzo di Pavia, nella zona della Zisa. La donna, nella chiamata al 118, ha spiegato di aver rotto le membrane, di avere già forti contrazioni e di essere primipara. La centrale operativa ha così fatto immediatamente partire un’ambulanza medicalizzata che ha raggiunto l’indirizzo per caricarla a bordo. Durante il tragitto verso l’ospedale Civico, però, la natura ha fatto il suo corso: il travaglio era infatti già iniziato e il bambino è nato in ambulanza.
Ad attenderli, dopo le cure a bordo del medico rianimatore Maria Concetta Cusenza, l’infermiere Francesco Lumetta e l’autista soccorritore Giuseppe La Barbera (del personale qualificato della Seus, compartecipata del servizio 118), c’erano i sanitari dell’ospedale Civico. Il bimbo, un maschietto, è stato chiamato Francesco che – casualmente – è anche il nome dell’infermiere presente a bordo. Entrambi, mamma e piccolo, sono stati ricoverati in buone condizioni.
Una nascita che rientra nella casistica del “parto precipitoso”, un evento raro soprattutto nelle donne alla prima gravidanza. “Si tratta di una situazione che può evolvere molto rapidamente – spiega a PalermoToday Marco Palmeri, responsabile dell’elisoccorso e vicedirettore della centrale operativa del 118, diretta da Fabio Genco -. Il personale del 118 siciliano è formato anche per affrontare queste situazioni di emergenza. La tempestività dei soccorritori ha permesso al piccolo di venire al mondo in totale sicurezza, regalando alla sua famiglia e alla città una storia da ricordare”.
L’evento non è tuttavia un caso isolato. “In passato il personale del 118 ha gestito situazioni estreme – ricorda Palmeri – come il parto avvenuto a bordo di un elicottero durante il trasferimento di una paziente Covid positiva da Lampedusa a Palermo. Un’operazione condotta nel pieno della pandemia, con l’uso dei dispositivi di protezione e senza che nessuno sia rimasto contagiato. La nostra rete di soccorso è una realtà d’eccellenza a livello europeo grazie a una sinergia che non trascura la formazione”.
Ed è proprio la formazione a fare la differenza in situazioni estreme come questa. “Per questo effettuiamo regolarmente corsi di aggiornamento – conclude – compresi quelli specifici per il parto precipitoso. La formazione è curata da figure di alto livello come Luciano Calderone, responsabile della Terapia Intensiva del Buccheri La Ferla, e Antonio Maiorana, responsabile della Ginecologia e Ostetricia dell’Arnas Civico, dove si registra una delle percentuali più alte di nascite in città. Insieme, da anni, coordinano il programma di formazione per il parto precipitoso”.