Un Pinocchio alto cinque metri, tatuato di armi e simbolo antimilitarista, con tre colonne che evocano il tempio della Concordia: sono le due opere che Edoardo Malagigi presenta ad Agrigento per Capitale italiana della cultura. Due installazioni monumentali realizzate interamente con materiali riciclati, potenti per forza visiva e per significato civile. I progetti, intitolati End game e Tempio di tetrapak, saranno inaugurati sabato 20 settembre: il primo alle 10,30 nell’ex refettorio del monastero di Santo Spirito, il secondo alle 11,30 in piazza Marconi. Entrambe le opere nascono dal riuso dei cartoni per latte e succhi trasformati in sculture grazie alla tecnologia della stampa 3D.
End game raffigura un Pinocchio stanco e grigio, costruito con plastica riciclata e riciclabile sul cui corpo compaiono immagini di armi. L’opera denuncia il commercio bellico e afferma che le guerre si possono fermare solo bloccando la vendita di armamenti. È anche un omaggio al pensiero e all’impegno di Danilo Dolci.
Tempio di tetrapak, collocato all’interno del monastero di Santo Spirito, presenta tre grandi cilindri assemblati a partire da moduli di tetrapak tagliati con fustelle che riproducono la struttura di una colonna antica a grandezza naturale: un richiamo alla memoria classica e un tributo al tempio della Concordia.
Le parti delle installazioni sono state realizzate in laboratori del Centro Italia e assemblate ad Agrigento dove l’artista ha incontrato studenti e giovani del territorio. Il progetto è stato realizzato con il supporto tecnologico di R3direct, azienda toscana specializzata nella stampa 3D sostenibile. Le opere di Malagigi non sono semplici installazioni, ma piuttosto manifesti civili. Dal Pinocchio dei Pinocchi a Firenze alla Sfera di tetrapak in Garfagnana, fino alla mostra diffusa “Io mi rifiuto” tra Pontassieve e Pelago, ogni lavoro è insieme denuncia e riflessione.
In oltre cinquant’anni di carriera l’artista ha firmato progetti site specific in città come Brighton, Tokyo, Bucarest, Belgrado, Genova, Firenze e ha portato la sua esperienza in workshop e conferenze da Boston a Kabul, da Lisbona a Pechino. Le sue opere sono state esposte in contesti di rilievo come la Quadriennale di Roma, la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano e il Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
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