“Proveremo a rompere gli schemi attuali che sono basati soprattutto su contrapposizioni tra ospiti e idee”. Tommaso Labate arriva da domani, mercoledì 17 settembre, alla guida di Realpolitik, il nuovo programma targato Videonews in onda su Retequattro e dedicato all’analisi degli scenari politici nazionali e internazionali. È la prima trasmissione pensata per essere guidata dal giornalista calabrese, che viene dalla carta stampata ma aveva già condotto talk su La7.
Ora Labate proverà ad imporsi con l’informazione in una serata televisiva, quella del mercoledì, dominata da altri generi. “L’idea è andare a fondo in una situazione politica che si è fatta molto complicata – spiega -. Ci sono stati anni in cui la differenza tra il pensiero di centrodestra e di centrosinistra era talmente poco visibile che il Movimento 5 Stelle ha creato un partito che non si diceva né di destra né di sinistra, considerando superate le categorie. Ora queste categorie sono tornate più forti di prima: le tensioni che ci sono nel mondo, dalla reazione alla pandemia fino al ritorno di Trump, hanno creato un grande steccato tra i due schieramenti”.
“Una situazione in cui – prosegue – diventa più utile un programma che si chiama Realpolitik, che vuole passare dal mero racconto della politica alla necessità di analizzarla e spiegarla al meglio. Questo non può avvenire mostrando le tifoserie contrapposte, perché sarebbe come raccontare una partita di calcio inquadrando le curve. È il momento di tornare a inquadrare il campo da gioco e di vivisezionare tutto quello che succede”. Si parte alle 21.30 fino quasi all’1 di notte, con una divisione in fasce in base all’argomento. Ospiti della prima puntata il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, oltre a Walter Veltroni e Virginia Raggi. “Saremo ancorati strettamente all’attualità – spiega il conduttore -, cercando di mostrare tutti i temi caldi attraverso diverse angolazioni, con il racconto dei protagonisti diretti e con la grande analisi. Se dovessi spiegare il vero obiettivo del programma, direi che è far sì che allo spettatore resti qualcosa che va al di là della marmellata in cui spesso politica e informazione con il loro assillo di brevità e di ritmo si mescolano”.
In studio non solo i protagonisti, ma anche esperti della politica. “Puntiamo ad avere commentatori che abbiano un’autorevolezza riconosciuta e che non facciano parte della vetrina mediatica – fa sapere Labate -. Abbiamo individuato una lista di esperti, all’interno della quale pescheremo a seconda dei temi della settimana”. “Spesso – sottolinea ancora – quando vedo un parterre in tv so già dove i partecipanti vogliono andare a parare. Noi invece auspichiamo che chi guarda Realpolitik possa pensare: sono proprio curioso di vedere adesso cosa diranno”.
Il conduttore proverà a dare una sua personale impronta al programma. “Ho sempre fatto il giornalista, anche da piccolo – racconta -. Vengo da un paesino e ho sempre avuto la curiosità di farmi i fatti degli altri. Proverò a stimolare il dibattito con la mia identità, che credo mi renda riconoscibile rispetto agli altri. Poi ho dei valori non negoziabili, il primo dei quali è la buona educazione data e pretesa, che è un elemento necessario nel dibattito”.
Labate risponde anche ad una domanda in merito alle critiche rivolte da suoi colleghi conduttori alla premier Giorgia Meloni per la scelta di sottrarsi al confronto con i giornalisti.
“Penso che se si occupa una qualsiasi carica pubblica, anche se si è all’opposizione, non ci si possa sottrarre al confronto con la libera stampa, che non è un orpello – sostiene -. Chi pensa di potersi sottrarre alle domande, considerandolo un atto di furbizia, deve essere consapevole che spesso in passato chi ci ha provato non è stato ripagato. Altrimenti sarebbe troppo facile, lo farebbero tutti”.
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